(Bird’s Robe Records, 2015)
1. Team Solar
2. Yes, I’m Breathing
3. Kidnapped
4. Sad Boys
5. Beyond The Use Of Men
6. I Felt Unsafe, I Felt At Home
7. Odmoriti
8. Be Good, I Love You
9. Forrah
10. Farewell Bluebird
I Solkyri sono quattro ragazzi provenienti da Sidney. Sulla carta suonano post rock ma subito ci si rende conto di come il loro suono vada oltre. Il fatto che in questo momento siano in tour in Europa con i connazionali e compagni di etichetta Tangled Thoughts Of Leaving può in effetti dare un’idea di quanto sia trasversale la loro musica strumentale.
Rispetto ai lavori passati, che puntavano tutto sull’atmosfera, Sad Boys Club vira verso un math rock ritmato e potente. “Team Solar” riesce ad inanellare arpeggi e riff con una classe davvero notevole. La sezione ritmica non sbaglia un colpo, portando varietà e fantasia nel brano. L’iniziale ed irresistibile hand clapping di “Yes, I’m Breathing” traghetta l’ascoltatore nel momento più allegro del disco, con stacchi e cambi ritmici che rimandano agli irlandesi And So I Watch You from Afar. Lentamente il lavoro si dipana tra i fraseggi di xilofono di “Beyond The Use Of Men” verso il capolavoro del disco: “I Felt Unsafe, I Felt At Home”. Questa traccia racchiude in sé una grande carica emotiva, che tra passaggi di pianoforte ed intrecci di chitarra si fa strada nel cuore di chi ascolta. Il crescendo monumentale creato dal gruppo sfocia in un muro di feedback che porta alla catarsi.
Dopo una tale pienezza i toni non potevano che ammorbidirsi ed i frammenti ambient di “Odmoriti” ne sono il risultato. Il disco non smette però di sorprendere, virando verso un intimismo fatto di arrangiamenti più onirici che si avvalgono di violoncello e violini nelle splendide “Be Good, I Love You” e “Farewell Bluebird”.
Non è importante catalogare la musica dei Solkyri, quello che colpisce è che ogni singolo minuto dell’album riesce ad emozionare, a trasmettere qualcosa. Entrate anche voi nel Club dei Ragazzi Tristi.
8.0