Distance | Collapsed è il sogno erotico di ogni amante del doom death. Bastano solo due nomi per far capire ciò: Paul Mazziotta e Matthew Skarajew. Chiunque ascolti il genere sa che sono due delle quattro menti dietro Transcendence into the Peripheral, uno dei pilastri del genere. Perché gli Inverloch possono quasi esser definiti come il seguito spirituale dei Disembowelment; ma gli Inverloch hanno un suono ed un’essenza propri.
A distanza di quattro anni dall’EP di debutto ecco arrivare il primo album lungo: fin da subito ciò che colpisce maggiormente è come quel suond creato ormai più di vent’anni fa suoni ancora vivo e al passo con i tempi. I passaggi lenti e funerei degli strumenti a corda si amalgamano perfettamente al growl devastante e sofferente ed alla batteria pesante e martellante. Il doom è il fulcro principale del disco e viene intervallato da parti propriamente death che legano il tutto con una facilità fuori dal comune. La differenza principale che si nota tra l’EP e l’album è la produzione, decisamente migliorata in quest’ultimo e capace di tirar fuori il meglio sia dagli strumenti che dalla voce. Si ha la sensazione di esser dentro ad una caverna che amplifica ancor più il riverbero, esasperando la voce (Ben James da applausi, una performance veramente eccezionale) e tutte le parti strumentali, per enfatizzare il tutto grazie all’utilizzo di melodie generate da chitarre pulite dolcemente strazianti. L’atmosfera in certi punti si fa talmente densa e rarefatta che il disco sfocia nel funeral doom, e certi passaggi non possono non far venir in mente gruppi come Mournful Congregation, Evoken e Thergothon. L’unico difetto che può esser riscontrato è la lunghezza del disco, ovvero circa quaranta minuti, caratterizzati però da un’intensità notevole: infatti, alla fine rimane solo una gran sensazione di soddisfazione mitigata da un profondo vuoto interiore per le emozioni suscitate.
Tutti gli amanti del metal estremo non possono lasciarsi sfuggire un’uscita come questa, l’ennesima conferma che, se c’è la volontà e la genialità, si può ancora creare un suono distintivo da generi che sembrano già aver detto molto. Distance | Collapsed è un disco che farà parlar molto di sé, di una bellezza rara che scuote gli animi e li lascia in balia dell’oblio e della disperazione.
(Relapse Records, 2016)
1. Distance Collapsed (In Rubble)
2. From the Eventide Pool
3. Lucid Delirium
4. The Empyrean Torment
5. Cataclysm of Lacuna