(Autoprodotto, 2011)
1. istkrieg;
2. istauchkrieg;
3. istnichtkrieg
Tre canzoni per poco più di trenta minuti di musica a nome Seirom: questo è il nuovo progetto targato Mories, personaggio fattosi strada nell’underground più malsano negli ultimi anni con progetti degni di nota quali Aderlating e De Magia Veterum, e con l’apice del suo genio che porta il nome di Gnaw Their Tongues. Tutti questi progetti hanno in comune un’anima black metal decisamente forte, talvolta più pura come nell’ultima uscita di De Magia Veterum, altre volte mitigata da sperimentazioni ben oltre il limite del noise o del doom, ma rinforzata dall’aura paurosamente apocalittica creata dai synth (L’Arrivée De La Terne Mort Triomphante, uscito lo scorso anno a nome Gnaw Their Tongues, rasenta il capolavoro e ne è il più fulgido esempio).
Per quanto riguarda Seirom, Mories sembra rinunciare all’aura di perversione e malsanità che ama creare con i suddetti progetti, per inoltrarsi ulteriormente nel campo del black metal più oltranzista e caotico. Gli stereotipi del genere ci sono tutti: produzione ovattata (per alcuni potrebbe essere “quasi incomprensibile”), drum machine sparata al massimo, intro e outro rumorose e via dicendo. Ciò che rende questo ep un’ottima uscita è l’atmosfera che permea le canzoni, compresa la seconda “istauchkrieg” strutturata come un pezzo propriamente dark ambient vicina ai migliori Raison D’Etre e Lustmord, cosa non da poco. Questa atmosfera riceve pienamente giustizia in particolare nella terza, ed ultima, “istnichtkrieg” (evidente è l’ironia dietro la scelta dei titoli): dalla durata non eccessiva per questo tipo di musica, parte con evocativi giri di chitarra, di vaga ispirazione Wolves In The Throne Room, sostenuti da un morbido tappeto di sintetizzatore che esplode in tutta la sua maestosità alla partenza del blast beat. In sé non è nulla di nuovo o particolarmente originale, ma non è questo l’obiettivo di un’uscita del genere: il punto di arrivo qui deve essere trascinare l’ascoltatore verso un’esperienza sonora che con i precedenti gruppi Mories non aveva ancora provato, ed in questo si può dire che abbia avuto successo. Lo stesso discorso vale per la prima canzone “istkrieg”, mattone di diciotto minuti che ha la capacità di far vibrare corde che pochi gruppi hanno avuto la capacità di sfiorare, gruppi che inevitabilmente tornano all’orecchio dopo qualche ascolto: i Darkspace, ad esempio, sia come contenuto e potenza immaginifica sia come struttura (due canzoni lunghe intervallate da una di diverso stile decisamente più corta), i compianti Lunar Aurora specialmente nei passaggi a base di drum machine, o ancora Kaltetod e alcuni elementi della “scena” tedesca di qualche anno fa.
Tirando le somme, in un anno in cui il black metal sembra avaro di buone uscite, Seiromistkrieg pare essere un fulmine a ciel sereno che farà la gioia degli appassionati del genere.
Essendo l’ep composto da solo tre canzoni il voto è puramente indicativo, ma per chi scrive questa uscita concorrerà sicuramente al podio delle migliori dell’anno.
Voto: 7.