INTERVISTA AGLI AMIA VENERA LANDSCAPE
-Cominciamo con le presentazioni, abbiamo parlato altre volte di voi sulla nostra webzine ma spieghiamo chi sono gli Amia Venera Landscape a chi ancora non vi conoscesse.
Ecco l’intervista ragazzi :D!
-Alla fine del 2010 è uscito il vostro primo full-length, “The Long Procession”: siete soddisfatti del risultato ottenuto a sei mesi di distanza e dei giudizi di pubblico e critica (sulla nostra webzine ha preso un bell’8)?
Diciamo che il disco in generale è stato accolto più che bene, con ottimi responsi anche all’estero, sia a livello di critica che di pubblico.. dal canto nostro avremmo preferito lavorare ancora su alcuni aspetti, ma il tempo non è mai abbastanza e ad un certo punto abbiamo dovuto darci delle scadenze e far uscire il disco.. per i prossimi lavori abbiamo deciso comunque di lavorare in modo un po diverso, che spero ci permetterà di raggiungere risultati più soddisfacenti..
-Come mai è passato tanto tempo dal vostro ep omonimo, che già vi aveva permesso di far conoscere la vostra musica a tante persone e suonare tanto dal vivo, a questo album?
Il tempo tra l’ep e l’album è dovuto più che altro ad un lungo lavoro di mixaggio, master e registrazione di alcune parti aggiunte in seguito a quelle fatte in studio.. tutto ciò è stato eseguito da Enrico, che ha lavorato fino a trovare un sound che potesse rappresentare al meglio tutti gli aspetti dei vari pezzi.. trovare il tempo per dedicarsi al disco in un periodo in cui abbiamo suonato abbastanza spesso non è stato sempre facile, e questo ha contribuito a prolungare l’attesa tra l’uno e l’altro lavoro..
-In particolare, cos’è cambiato nelle vostre influenze e nel vostro modo di comporre musica? Nel nuovo album i pezzi sono molto più lunghi ed elaborati, sulla scia della “Nicholas” dell’ep, ma con meno divagazioni “ambient”. A cosa sono dovuti questi cambiamenti?
In realtà come anticipavo nella domanda precedente, le registrazioni di EP e album provengono dalla stessa sessione, quindi non si può parlare di evoluzione tra i pezzi di uno o dell’altro, essendo stati composti nello stesso arco di tempo.. semplicemente, sapendo che il lavoro di completamento per l’album avrebbe richiesto molto tempo, abbiamo preferito far uscire l’ep con quei tre pezzi, che secondo noi potevano avere un proprio senso anche fuori dal contesto dell’album, in modo da avere qualcosa per poter promuovere la nostra musica durante i live e in internet..
-Perché avete deciso di riproporre i pezzi dell’ep nel nuovo album? Ci siete troppo affezionati?
Quei pezzi li abbiamo riproposti nell’album proprio perchè ne sono parte integrante, erano nati in quel contesto..
-In mezzo ai brani con una durata media di 6-7 minuti abbiamo “Marasm”, il pezzo più “post-metal” dell’album, il più ostico ma forse anche il più affascinante. E’ stato solo un esperimento o dovremmo aspettarci un prossimo album composto da 3-4 suites per un’ora di musica?
Bè, sinceramente non ci siamo mai posti la questione.. voglio dire, non ci programmiamo come dovrà suonare un pezzo o come dovrà essere suddiviso il nostro prossimo lavoro.. sono i pezzi stessi che mentre vengono composti assumono una loro forma.. un giro potrebbe chiamare un certo tipo di struttura mentre un altro una completamente opposta.. insomma, se facessimo un pezzo che dura un minuto non ci porremmo certo il problema che è troppo corto.. dev’esserci una spontaneità di base, la durata è una cosa che viene di conseguenza..è come se ogni giro dovesse concludere un proprio ciclo, che va al di là della durata..diciamo che deve esserci un certo equilibrio all’interno di ogni pezzo, sia dal punto di vista armonico/strutturale, sia da uno emotivo..
-Rimanendo sul discorso “prossimo album”, state già scrivendo nuovo materiale?
Si, stiamo lavorando a dei pezzi nuovi, alcuni sono già pronti e li abbiamo suonati dal vivo anche durante le ultime date.. al momento non sappiamo di preciso che forma avrà il nostro prossimo lavoro.. diciamo che ci stiamo muovendo in diverse direzioni, e da queste probabilmente dipenderà anche la natura delle future uscite..
-Alcuni di voi suonano in altri validi gruppi dell’underground italiano. Come vanno le cose, volete parlarne?
E’ proprio da pochi giorni che Enrico non fa più parte dei The Secret, con cui suonava ormai da un po e coi quali aveva registrato l’ultimo disco, Solve et Coagula.. Io suono sempre con i Tears|Before, coi quali faremo uscire a breve il disco nuovo e presto riprenderemo anche coi live.. al momento è ancora tutto da decidere, ma presto ci rifaremo vivi! Nel frattempo anche Marco e Giacomo hanno messo su un progetto hardcore messicano e tra un po dovrebbero esordire live anche loro..
-Tornando agli Amia Venera Landscape, una curiosità: avendovi visti dal vivo più volte, abbiamo notato come curiate in maniera maniacale ogni aspetto dei vostri concerti, da quello musicale a quello visivo soprattutto. Pensate che sia stato anche questo ad aiutarvi a farvi conoscere molto nell’underground italiano?
Mah, in realtà non c’è gran che di maniacale.. semplicemente ci siamo fatti un idea di come vorremmo che lo show si presenti e cerchiamo di metterlo in pratica.. abbiamo deciso di curare l’aspetto visivo usando luci nostre perchè crediamo aiutino a rendere meglio i pezzi.. non so, quando vedo i concerti con le luci fisse che illuminano a giorno mi pare di stare in salotto.. Comunque spero che non abbia influito più di tanto sul farci conoscere..
-Un’ultima cosa. Siete “esplosi” nel momento in cui la scena metalcore si stava imponendo sempre più qui in Italia, e vi siete tolti molte soddisfazioni suonando con gruppi di questo genere o della stessa “corrente di pensiero” come gli UnderOath. Tuttavia, a noi di Gotr è sempre sembrato, e lo abbiamo sempre ribadito in recensioni e live report, che in realtà la vostra musica avesse ben poco di metalcore, mostrando piuttosto forti influenze “post-hardcore”. Tutto questo precisando che è bello poter evitare di catalogare in maniera molto netta la musica di un gruppo… Voi che ne pensate?
Diciamo che in linea di massima i pezzi che possono suonare più “metalcore” sono stati fatti in un momento in cui non sapevamo neanche noi cosa fosse il metalcore.. alcune delle canzoni presenti sul disco sono nate più di sei anni fa, quando metà di noi ancora non faceva parte del gruppo.. coincidenza ha voluto che la nostra lineup si sia consolidata e che siamo stati pronti a suonare live nel momento dell’esplosione di quel genere, e la cosa deve aver contribuito a inserirci in quel contesto.. tutto qua.. non ci è mai interessato far parte di questo o quel filone, magari è proprio per quello che si possono sentire sonorità diverse all’interno dei pezzi..
-Concludiamo chiedendovi quali sono i progetti per il prossimo futuro e lasciandovi la libertà di chiudere come volete.
Progetti per il futuro? Per un po ci fermeremo coi live e ciconcentreremo sulla composizione e registrazione di materiale nuovo.. a settembre si riprenderà a suonare in giro, abbiamo in programma alcune date con gli Animals As Leaders e altre che annunceremo a breve.. Intanto approfittiamo per ringraziare voi di GOTR, tutti i lettori e i presenti e le bands che hanno partecipato al GOTR fest! Ciao a tutti, alla prossima!