(Profound Lore Records, 2011)
1. True Whorror;
2. Her Circle Is the Noose;
3. Brought up to the Bottom;
4. Contrary Pulse;
5. Shed This Skin;
6. Every Orifice Yawning Her Price;
7. Harlot Rises;
8. Blood Red and True
l poliedrico Wrest (Krieg, Twilight e i supremi Lurker Of Chalice) torna a dedicarsi al suo progetto principale, ovvero Leviathan (da non confondersi coi Leviathan svedesi, autori di un album ormai culto quale è Far Beyond The Light). In una discografia composta da una valanga di demos e di splits – con BlackDeath, Acherontas e Sapthuran, fra gli altri – le cose migliori si possono ritrovare sicuramente negli album, in cui la vena creativa dell’americano può avere libero sfogo senza imporsi limiti di tempo e di durata. Tentacles Of Whorror è stato infatti accolto molto positivamente dopo un album ancora leggermente acerbo e prolisso come The Tenth Sublevel Of Suicide, per arrivare infine all’unanimemente riconosciuto come suo capolavoro, il penultimo Massive Conspiracy Against All Life.
Tre anni sono passati dall’uscita di quel disco, periodo in cui Wrest parrebbe essersi concentrato solo su questo nuovo True Traitor, True Whore, visto che non ha fatto uscire nient’altro a nome Leviathan a parte uno split coi già citati Acherontas. Ed effettivamente si sente da subito come l’americano abbia lavorato alla composizione delle canzoni in modo più profondo di prima, di come abbia probabilmente ampliato la sua gamma di ascolti, andando ad inserire alcune sfumature decisamente atipiche per lo stile Leviathan. In generale, però, il livello non è quello che ci si aspettava dopo Massive Conspiracy Against All Life: alcuni brani risultano decisamente deboli se confrontati con le uscite precedenti, oltre a presentare soluzioni non proprio felici e spesso poco coinvolgenti. Innanzitutto True Traitor, True Whore non è un vortice nero come le sue passate produzioni, l’atmosfera generale sembra essere meno rarefatta e più “umana”, anche se in certi passaggi si sente tremendamente come Wrest ci sappia ancora fare. Un esempio clamoroso è la parte iniziale di “Harlot Rises”, in cui i Deathspell Omega (il giro iniziale di “Her Circle Is the Noose” sembra uscire direttamente da “Second Prayer” di Si Monumentum Requires, Circumspice) sembrano aver avuto un’influenza decisiva; peccato però che nel proseguire l’ascolto, il livello d’attenzione sia destinato a scendere inesorabilmente. Le fonti di ispirazione si moltiplicano in “Shed This Skin”: qui a farla da padroni sono passaggi debitori a Ved Buens Ende e Virus, che si alternano ad accelerazioni ben calcolate e giri più “massicci” quasi di stampo rock. “Contrary Pulse” potrebbe tranquillamente essere stata ispirata da Sun Of The Sleepless, con i suoi tempi ritmati e chitarre quasi eteree se cui si staglia la sempre ottima prova vocale di Wrest; il finale quasi ambient/drone, inoltre, non fa che confermare l’ipotesi di una gamma di fonti di ispirazione decisamente aumentata negli anni.
True Traitor, True Whore si distingue nettamente dalla precedente produzione targata Leviathan e questo non farà altro che dividere nettamente coloro a cui è piaciuto da chi non lo ha apprezzato.
Personalmente ritengo sia molto difficile riassumere questo album con un voto, in quanto non è facile riuscire a inquadrarlo in maniera unitaria. Purtroppo la miriade di influenze presenti non è stata gestita a dovere e questo è un problema.
5.5