(Autoproduzione, 2011)
1. Vuoto
2. Sangue
3. Cappi
4. Nell’Attesa Del Massacro
5. Crimine
6. Lettera a C.B.
Abbiamo già avuto modo di parlare in passato del progetto La Prospettiva su queste pagine, in occasione dell’uscita del primo demo autoprodotto del gruppo cesenate. Nel frattempo l’hardcore band romagnola ha avuto modo di farsi conoscere ampiamente fuori dalla zona d’appartenenza, portando il proprio verbo senza compromessi anche al di là dai confini italici, seguendo un’attitudine puramente D.I.Y. e dimostrando che, pur ovviamente divertendosi, i ragazzi fanno assolutamente sul serio, e non sono un divertissement punk nato per “fare casino”.
Mentre scriviamo queste righe i La Prospettiva stanno per entrare in studio per registrare il full-length di debutto, ma per quanto in ritardo ci teniamo comunque a parlare dell’EP omonimo uscito lo scorso 2011, a distanza di circa un anno dal suddetto demo, non solo per l’importanza che ha avuto per la band a fini “promozionali”, ma anche perché qualche segno di evoluzione, per quanto sembri una parola strana da usare in contesti simili, riusciamo a rintracciarlo.
Bisogna precisare che, nonostante il cantato rabbioso e graffiante sia interamente in italiano, i La Prospettiva non seguono fedelmente i canoni della gloriosa scena HC italiana. A momenti in cui la rabbia hardcore più classica esplode con furia prettamente punk si alternano infatti momenti che devono molto all’hardcore melodico e all’hardcore old school di chiara matrice statunitense (anche l’uso delle gang vocals è molto “americano”), e non mancano comunque riferimenti alle realtà hardcore d’oltreoceano più moderne: un pezzo come “Nell’Attesa Del Massacro”, dotato di un notevole break melodico con tanto di emozionante e sentito cantato parlato, strizza l’occhio alle tendenze più moderne della scena attuale.
Lungi da noi parlare di hardcore “trendy” o di riferimenti alla scena più “depressa” bostoniana (per quanto amiamo visceralmente i Defeater, e dunque sarebbe solo un complimento), ma è giusto sottolineare, poiché le apparenze potrebbero ingannare, come La Prospettiva non sia un progetto dedito alla rivisitazione di un hardcore di vecchia scuola che ha sempre avuto un’ottima tradizione qui in Italia; al contrario, è la dimostrazione di come anche nel nostro Paese si possa fondere l’amore per la nostra cultura e la nostra lingua con un’ideologia musicale al passo coi tempi.
La scelta di cantare in italiano è infatti spesso vista di cattivo occhio in Italia, come se fosse un modo rozzo e “da provinciali” di interpretare il genere; in realtà, pensiamo che in ambito hardcore abbiano più da dire i La Prospettiva in quindici minuti di EP dei tanti gruppi fotocopia che scrivono dischi rielaborando senza alcuna alterazione consistente la lezione dei soliti gruppi d’oltreoceano. Ora però per fare il salto di qualità, in vista dell’album di debutto, ci aspettiamo ulteriori dimostrazioni di personalità e magari anche una produzione e dei suoni un po’ più al passo coi tempi, senza ovviamente che questo snaturi l’anima genuina che davvero traspare dalle tracce di questo bell’EP.
7.0