I quindici anni del Csoa Ex Mattatoio di Perugia sono stati quest’anno celebrati con quattro giornate di musica e socialità. Una di queste in particolare, svoltasi sabato 11 aprile, ha visto protagonisti tre validi gruppi nostrani: Germanotta Youth, Nudist e Kleptocracy. Questo circolo sociale autogestito oggi rischia la chiusura e lo sgombero, ma ciò non toglie ai ragazzi che lo gestiscono la voglia di portare al pubblico buona musica fatta di passione.
Germanotta Youth + Nudist + Kleptocracy
CSOA Ex Mattatoio, Perugia
11 / 04 / 2015
KLEPTOCRACY
I primi ad esibirsi sono gli autoctoni Kleptocracy, giovanissima band rap metal che ha pubblicato il suo primo EP Cavia 01 nel 2014. Per quanto risultino piuttosto acerbi e penalizzati da un suono purtroppo un po’ confuso, il quartetto perugino riesce a non deluderci, sciorinando rime maligne frammiste da raffiche di chitarra e basso ultra-droppate accompagnate da una batteria molto groove, semplice ma d’effetto, che ben si sposa con l’elemento protagonista della proposta, ovvero i testi in italiano, caustici e cinici. Ancora c’è molto da lavorare, ma ci sentiamo comunque di premiare i Kleptocracy. Infatti, nonostante l’iniziale scarsa affluenza (praticamente suonano per gli amici), i ragazzi a modo loro cercano di non risparmiarsi sul palco, fregandosene delle apparenze e dei grossolani errori che ogni tanto commettono. Che si conoscano i pezzi o meno, il loro concerto risulta tutto sommato godibile: siamo sicuri che col tempo acquisiranno l’esperienza necessaria per spandere il loro veleno il più capillarmente possibile.
NUDIST
I Nudist da Firenze, forti della loro ultima fatica See The Light Beyond The Spiral, uscita quest’anno, cambiano completamente l’atmosfera del locale: l’impatto visivo è già imponente, con le due batterie che picchiano forte. Ogni colpo arriva dritto al cervello producendo per ognuno degli spettatori sensazioni del tutto diverse, come una coltre nebbiosa la psichedelia pesante regna sovrana. Canzoni lunghe e articolate evocano incubi dai mille colori che aleggiano tra i fumi delle sigarette e dell’alcol, la vociona gutturale del front man e bassista sembra intimare a tutti che il peggio sta per arrivare e nota dopo nota la potenza che scaturisce dagli amplificatori e dalle pelli delle due batterie non scende mai, nemmeno nei momenti meno elettrici e più dilatati. Dal vivo questi quattro ragazzi toscani danno tutto e la loro proposta offre spunti davvero interessanti, dalle pesanti distorsioni agli effetti chitarristici roboanti che dilatano la percezione delle nostre povere ma fortunate sinapsi, che lavorano per poter decodificare la musica generata dai Nudist. Il loro ultimo disco è davvero ottimo, ma dal vivo i pezzi sono tutta un’altra cosa, questa è assolutamente una band da vedere live, capace com’è, se si riesce ad allinearsi con loro, di trasportare l’ascoltatore in mondi distanti dalle geometrie non euclidee. Si tratta di musicisti con una buona esperienza alle spalle, che si vede e si sente tutta.
GERMANOTTA YOUTH
Non rimpiazzato Massimo Pupillo con nessun nuovo bassista, i Germanotta Youth intrattengono il pubblico perugino con un vero e proprio bombardamento uditivo. Sul palco una batteria e una console che, scusate l’ignoranza, sembra completa di ogni ben di dio utile a generare un controllato caos sonoro. Per la serie “sono due ma sembrano cento”, i romani non fanno prigionieri: ritmiche sincopate, assurde e velocissime si intrecciano a synth e sonorità 8 bit usciti da un magnifico inferno, nel quale probabilmente Mario Bros finisce quando il protagonista muore. Fabio “Reeks” Recchia e Giulio Galati, rispettivamente synth/sampler e batteria, mentre suonano uno di fronte all’altro si scambiano sorrisini compiaciuti di chi sembra saperne più degli altri, ed a ragion veduta: musicisti unici nel loro genere, i Germanott Youth possono mettere d’accordo con il loro live e con le loro opere su disco tanto gli amanti del metal estremo quanto quelli dell’elettronica più pazza e cervellotica. Il loro sound fa letteralmente vibrare i presenti, creando un muro sonoro che investe e confonde letteralmente. Pogare selvaggiamente o ballare come forsennati? Questo è il problema, e che bel problema. Qualche volta durante l’esibizione la batteria subissa completamente la parte elettronica, soprattutto nei momenti di blast velocissimo, ma vedere questo percussionista all’opera è comunque un vero e proprio piacere per occhi e orecchi.
Quello offerto dai Germanotta Youth è senza dubbio un ottimo epilogo per un’ottima serata, che ha coinvolto musicisti portatori di stili molto differenti tra loro: questo non può che essere una cosa positiva, quella di stasera era davvero una di quelle serate in cui tutti possono trovare qualcosa di adatto ai propri gusti. Ne avremmo bisogno più spesso.