L’album di debutto degli Ulrika Spacek ci da l’opportunità di parlare di psych rock all’interno del nostro contenitore sempre carico di prodotti decisamente più estremi. La band, che possiamo considerare londinese pur avendo al suo interno elementi tedeschi, presenta un personale sound che unisce psichedelia e indie rock.
Le dieci tracce che compongono The Album Paranoia sono piccoli vortici in cui tuffarsi e lasciarsi trasportare. Mulinelli assolutamente privi di spigoli, languidi e dalle atmosfere sognanti che ad ogni giro si arricchiscono di nuovi suoni in una sorta di progressive dalla struttura snella e mai prolissa. Tra i pezzi migliori segnaliamo le elettriche lullabies “Circa 1954” e “Ultra Vivid”, veri e propri cuscini su cui stendersi e rilassarsi, oppure tracce più cangianti come “Strawberry Glue” e “Beta Male”, che rendono l’aria più elettrificata facendo scorrere fiumi di fuzz. I richiami al rock 70’s ed al brit pop sono molto forti e durante l’ascolto in più di un’occasione tornano alla mente i Motorpsycho di Let Them Eat Cake.
Gli Ulrika Spacek non potevano presentarsi con un biglietto da visita migliore: se siete in cerca di atmosfere acide ed oniriche The Album Paranoia vi appassionerà sicuramente.
( Tough Love, 2016)
1. I Don’t Know
2. Porcelain
3. Circa 1954
4. Strawberry Glue
5. Beta Male
6. NK
7. Ultra Vivid
8. She’s A Cult
9. There’s A Little Passing Cloud in You
10. Airportism