Peculiare, bizzarro, unico nel suo genere, particolare, fuori di testa: quante volte avete sentito queste parole abbinate ad un disco, e soprattutto quante volte hanno veramente avuto senso considerando il contesto?
Facciamo per un attimo finta che questi aggettivi siano veramente affidabili: aggiungiamo sinistro, inquietante, un po’ di indecifrabile e quell’enigmatico che non sta male da nessuna parte. Il risultato?
Memento Collider.
Czral dei Ved Buens Ende costruisce, sulla base del suo delirante stile vocale, un paradosso musicale. Insieme ai suoi Virus questo folle norvegese mette in piedi una struttura che non s’ha da fare, e che eppure funziona (e fin troppo bene!). Sembra impossibile coniugare un basso quasi funk leggermente drogato, textures psichedeliche, un drumming jazz dall’alta precisione accompagnato da chitarre dissonanti rubate ai vicini di casa DHG e Manes, fondendo tutte queste componenti in un sound cristallino. Eppure i Virus ci sono riusciti, mettendo in bella mostra una personalità collettiva schizofrenica ed assolutamente strabordante; un figlio bastardo di quelle soggettività mutevoli di Voivod e Manes. Definire Memento Collider prog metal è assolutamente riduttivo, e ne sono prova le atmosfere decisamente caratteristiche che si vengono a creare.
Proprio la peculiarità di queste atmosfere rende il disco quello che è, ne diviene la forza: inafferrabile ma irresistibile nei primi ascolti, tremendamente enigmatico così come divertente da decifrare in quelli successivi. Questo non significa che si tratti di un LP poco accessibile, anzi: è degno di nota quanto Memento Collider sia piacevole sin dall’inizio (in gran parte a causa di certi groove trascinanti), ma ancor più come riveli i suoi segreti solamente ad un ascoltatore (ed un ascolto) minuzioso.
Avant-garde? Se per avanguardia s’intende chi fa di testa sua sbeffeggiando qualunque stilema di genere sì, tale etichetta perlomeno si avvicina ad essere appropriata per i Virus. Prestate orecchio a questo disco, sorprendentemente accessibile per quanto bizzarro, più e più volte, finché non coglierete le numerose sfaccettature di ogni pezzo e del platter nel suo complesso. Ne verrete ampiamente ricompensati.
(Karisma Records, 2016)
1. Afield
2. Rogue Fossil
3. Dripping Into Orbit
4. Steamer
5. Gravity Seeker
6. Phantom Oil Slick