L’olandese Amalie Bruun, in arte Myrkur, ha pubblicato a fine marzo il suo terzo full lentgh intitolato Folkesange via Relapse Records. Rispetto ai precedenti M (2015) e Mareridt (2017), Myrkur abbandona completamente il black metal per immergersi nelle sonorità luminose del folk tradizionale, seguendo la stessa scia dell’EP Juniper (2018).
Il filo conduttore di Folkesange è costituito dal legame con la tradizione musicale e con la natura scandinava: questi due concept sono rappresentati appieno dall’artwork e dal titolo dell’album. L’ininterrotta comunicazione con il passato e la continuità generazionale sono rappresentate attraverso canzoni antiche e nuove ed attraverso l’uso di strumenti tradizionali come la nyckelharpa, la lira e la mandola. A livello narrativo Folkesange è invece intriso di mitologia, di spiritualità scandinava e di racconti d’amore. L’album si apre con il singolo “Ella”, il quale è fortemente strutturato grazie alle percussioni di batteria, ai tamburi ed alla voce cristallina di Myrkur. La seconda traccia “Fager Som En Ros” è incalzante, pulsante e narra di una storia d’amore, ricordando i tipici balli svedesi ed olandesi, e si contrappone alla dolce e trasognata dalle cadenze medievali “Leaves of Yggdrasil”. Sulla stessa scia si pone “Ramund”, in cui la nykelharpa e i tamburi costituiscono la base sonora per la voce epica di Myrkur. “Tor I Helheim” si apre invece con degli acuti e con note di pianoforte, sulle quali si stratificano via via sempre più strumenti per la durata di sette minuti. Questa canzone in particolare rappresenta le atmosfere cinematiche di cui Folkesange è seminato ed è basato su una poesia degli islandesi Eddas che racconta un viaggio compiuto da Thor nel regno degli inferi della dea Hel. L’album alterna canzoni in svedese con canzoni in inglese, una delle quali è “House Carpenter”, una celeberrima ballata scozzese (interpretata in passato anche da Joan Baez). Folkesange continua bilanciando ed altalenando brani delicati con brani ritmati, più o meno stratificati, mentre si chiude con la nostalgica e delicata “Vinter”, dalle atmosfere cinematiche e sognanti, che lasciano l’ascoltatore con un forte senso di malinconia e il cui fulcro è costituito dal pianoforte e dalla voce angelica di Myrkur.
Folkesange risuona come una composizione dalle atmosfere bucoliche, in cui la natura e la tradizione costituiscono il rifugio per l’anima. L’album, in bilico tra il nuovo e l’antico, tra il passato e il presente, si pone così come il terreno su cui scoprire e costruire nuove radici, ricordi ed emozioni. Myrkur è stata dunque capace sia di regalarci un’esperienza immersiva nella sua terra natia sia di creare un’opera delicata e dolce, ma al contempo anche forte, trionfante, in perfetto equilibrio tra intimità e atmosfere cinematiche.
(Relapse Records, 2020)
1. Ella
2. Fager Som En Ros
3. Leaves of Yggdrasil
4. Ramund
5. Tor I Helheim
6. Svea
7. Harpens Kraft
8. Gammelkäring
9. House Carpenter
10. Reiar
11. Gudernes Vilje
12. Vinter
8.0