Il post-punk è sempre stato particolarmente attento al mondo circostante, lâassociazione con la politica viene naturale come respirare. La musica, gli artisti e i loro lavori sono strettamente collegati al tempo nel quale vivono, questo genere ha sempre avuto una particolare predilezione a inquadrare gli anni, gli album sono dei testi critici per le generazioni future, come libri di storia. Dobbiamo ammetterlo, i Protomartyr sono riusciti a definire alla perfezione lâanno in questione con Ultimate Success Today.
Capeggiati da Joe Casey esordiscono nel 2012 con No Passion All Technique e dopo qualche anno si stagliano nel panorama mondiale con The Agent Intellect, terzo album. Successivamente, la celebre Domino Records li accoglie e nel 2017 esce Relatives In Discent, il loro gioiellino. In Ultimate Success Today, sempre sotto la stessa etichetta, erigono unâarena in cui scontrare gli intrecci claustrofobici delle nuove reclute (sezione dei fiati) ed il sound corrosivo che conosciamo bene.
Con invettive ciniche e sfrontate il disco anticipa le disgrazie del 2020 con una narrazione che diventa sempre piÚ tetra. Il quinto album della band di Detroit è uno sputo in pieno volto alle potenze politiche, alla violenza militare, ai mass media, alla forza capitalista, a quella realtà che ci sta logorando e che non siamo in gradi di cambiare. Casey è un grandissimo paroliere, i suoi testi, pregni di riferimenti storici e letterari, sono interpretati con rabbia e consapevolezza, provocando e intimorendo.
Dopo aver sperimentato lâaggiunta di un clarinetto basso, una viola e un violoncello nellâEP Consolation, in questo lavoro la band imbastisce unâultima cena con esaltanti collaborazioni: Nandi Rose (voce in âJune 21â); i jazzisti Jemeel Moondoc (sassofono contralto) e Izaak Mills (clarinetto basso, sax, flauto) e Fred Lonberg-Holm (violoncello) che in âTranquilizerâ lacera insieme alle chitarre di Greg Ahee i flussi liberi di Moondoc creando atmosfere al limite dellâapocalisse. Con lâopener âDay Without Endâ cala unâinquietudine che viene amplificata se si pensa al momento della registrazione (avvenuta nella cupa atmosfera di unâex chiesa nello stato di New York) con lâaiuto nella produzione di David Tolomei. Picco creativo del disco è â I Am You Nowâ in cui lâenergia è portata allo stremo, quasi alla distruzione, la batteria di Leonard e la linea di basso senza soluzione di continuitĂ di Davidson fratturano la dimensione dolorosa, conservare piccoli desideri è la via meno faticosa per raggiungere lâoblio. In âWorm In Heavenâ lâoscuritĂ diventa accecate, la ballata punk si apre con una tormentata nota di Mills che spegne lâultima candela nella stanza, Casey vaneggia immaginando un posto differente ma lâopprimente nulla è piĂš forte; con una chitarra straziante, la speranza svanisce nel momento in cui accetta di ânon essere mai statoâ.
I Protomartyr in questo quinto album mettono a frutto tutto lâeclettismo di cui sono capaci con un sound che non è mai stato cosĂŹ vario, raccontano se stessi e il pianeta al collasso con una rabbia domata dalla stanchezza. Ultimate Success Today dimostra unâestrema bravura nel mescolare musica e parole, facendo vacillare ancora una volta la nostra integritĂ . Nella loro discografia passano in rassegna tutti i mali dellâAmerica (la gentrificazione, la supremazia bianca, lâegemonia patriarcale, la brutalitĂ della polizia, la pandemia) dandoci un respiro in cui incanalare tutto lâodio, non è certo la soluzione ma una piccola consolazione nellâapprendere che non siamo soli contro gli squilibri del mondo. Lâarte trasmette lâambiente nel quale è stata creata, Ultimate Succes Today  riecheggia come perfetta soundtrack di questo maledetto 2020.
(Domino Records, 2020)
1. Day Without End
2. Processed By The Boys
3. I Am You Now
4. The Aphorist
5. June 21
6. Michigan Hammers
7. Tranquilizer
8. Modern Business Hymns
9. Bridge & Crown
10. Worm In Heaven