Un magma nero che si espande dentro dolcemente e lentamente, con movimenti incostanti e densi di sensazioni di disgrazie pronte ad avverarsi. Così il 2021 segna per gli Stolen Kidneys il rilascio del secondo full lenght Maailma Iooppuu, letteralmente “la fine del mondo”. Il disco esce il 1 ottobre per una cordata di etichette quali Kohina records (Finlandia), minoRobscuR (Germania), Drown Within Records (Italia) e Trepanation Records (Regno Unito, per la stampa di Cd e Cassette).
Il quartetto finlandese muove i propri passi in seno alla grande tradizione post-hardcore fine anni ’90 / inizio 2000 con sonorità che si possono avvicinare a quelle dei Breach e Botch. A questo si aggiungono pesanti sfumature tipicamente noise e sludge di casa Neurosis e dintorni, tutto rivisitato in un linguaggio che riesce ad essere convincente e personale.
Rispetto al precedente Ruin gli Stolen Kidneys sviluppano un linguaggio meno diretto ed immediato, proponendo invece un concetto di musica sapientemente stratificato che ha bisogno certamente di più ascolti per poterne cogliere le sfumature più intime, nascoste nelle stratificazioni di muri di suono impenetrabili. Maaima Iooppuu è un’esplosione caleidoscopica di mezz’ora appena, in cui i ritmi sono sempre serratissimi, trascinano l’ascoltatore in un vortice di disperazione straziante. I riff sono intrappolati in una bolla di sospensione spazio-temporale in cui accade di tutto, ma tutto in realtà è statico e distante nella nevrosi viscerale del disco. In questo mare in tempesta siamo come marinai alla deriva in cui il sentimento di accettazione della sconfitta è ormai assodato e, chini in un antro solitario, abbiamo accettato con serenità l’ingrata sorte. La voce, graffiata e densa di disperazione, è la ciliegina sulla torta di questo greve affresco della disfatta in tutto il suo splendore; si poggia leggera e vorace, districandosi come una maledizione sull’impianto strumentale già denso di pesantezza.
Mailmaa Iooppuu è un disco complesso che segna grande maturità compositiva e saggezza nelle scelte degli arrangiamenti; nel suo fluire, rabbioso e disperato, ci porta in territori ostili, ma estremamente umani. Il dolore è così forte e palpabile che arriva addosso come una scarica di pietre in piena faccia, ma al tempo stesso riesce ad essere un caposaldo del valore umano e della voglia di andare avanti nonostante tutto, di quella ‘umana catena’ tanto cara a Leopardi. Un disco che va oltre alla musica al suo interno proiettando l’ascoltatore in un viaggio negli abissi del nostro essere, che ci porta ad affrontare i demoni più profondi, con coraggio e disperazione.
Vale la pena prendersi il tempo necessario, ascoltarlo, assaporarlo e compiere il viaggio tappa per tappa sul sopraffondo di un album che ha davvero qualcosa da dire. Ai primi ascolti potrà sembrare come una selva inaccessibile, ma con la giusta dose di pazienza e fiducia, si potrà scovare una perla di rara bellezza nel panorama musicale contemporaneo.
(Drown Within Records, Kohina records, minoRobscuR,Trepanation Records, 2021)
1. Ovi sulkeutuu
2. Aika Parantaa Kaikki Haavat
3. Tunturi
4. Taakka
5. Missä maa on vapaa
6. Ei kestä
7. Maailmanloppu