Una demo per rompere il ghiaccio e poi cinque anni di lavoro dedicati al grande passo del primo full length, il cui risultato è spietato e monolitico. Questa è la storia degli Exaltation, formazione neozelandese che, come un fulmine a ciel sereno, è entrata nel roster della sempre vigile Sentient Ruin Laboratories per la pubblicazione di Under Blind Reasoning. Sono molte le influenze che si sentono nel sound del quartetto, il cui fulcro è chiaramente il death metal, ma contiene diverse diramazioni nel metal estremo in generale per espanderne gli orizzonti e il potenziale espressivo.
Fin da subito non si accettano compromessi e i brani mettono in chiaro la loro possenza, con riff taglienti e precisi, frutto della chiara influenza dei nomi più conosciuti del genere, ma allo stesso tempo compatti e ben amalgamati. Chiaramente durante l’ascolto vengono in mente band quali Immolation, Morbid Angel e simili, ma nell’ispirarsi a certi colossi i neozelandesi riescono a evitare che le atmosfere schiette dei loro brani risultino anonime. Gli scenari dell’ascolto sono sulfurei, sia nei momenti più battaglieri che quando i ritmi diventano momentaneamente cadenzati, inserendo nel contesto attimi atmosferici il cui effetto è immediato. La furia selvaggia diventa oppressiva con l’avanzare dei brani, che rendono la circa mezz’ora di musica quanto più densa possibile, avvalendosi inoltre di incursioni in territori death/doom e atmosfere talvolta tendenti al black, abili nel rendere il lavoro più organico. A sostenere la rabbia incontenibile della proposta, evitando un regresso nell’aggressività fine a sé stessa entra sicuramente in gioco l’esperienza dei neozelandesi nella scena locale. Tre dei quattro membri della formazione, infatti, hanno suonato insieme per ben diciassette anni nei Winter Deluge, con il chitarrista Mort che può anche vantare l’attività in alcuni progetti solisti, e la loro consapevolezza si fa sentire. Va anche sottolineato come l’unico membro senza esperienze passate in altri gruppi (il cantante e bassista Al Cunningham) offra una performance notevole, con delle voci dannate che galvanizzano ulteriormente il disco nella sua furia.
L’atmosfera mistica e infernale dell’artwork irrompe anche nella controparte musicale per un debutto di tutto rispetto. Il sound dei neozelandesi si presenta come un tributo ai grandi nomi del death metal senza comunque apparire privo d’inventiva, facendosi apprezzare nell’underground del metal estremo e le sue uscite tendenzialmente molto frequenti. Partendo da questa situazione gli Exaltation hanno tutto il potenziale per modellare l’impatto dei propri brani e contestualizzarlo in una proposta ancora più personale.
(Sentient Ruin Laboratories, 2022)
1. Iron Rebellion
2. Impending Decease
3. Exaltation
4. Ascension
5. Fate Revolt
6. Impious Massacre
7. Blaspheme Mortality
8. Divider of Redemption