I Neurasthenia sono una band di Bologna nata dalle ceneri degli Animalator nell’estate del 2004. Dopo qualche demo e qualche cambio di formazione (che, comunque, mantiene intatto il nucleo centrale composto dal cantante e chitarrista, Neil, e dal bassista Lehmann), i quattro arrivano alla composizione di questo ”Possessed”. Registrato nell’Ottobre 2006 allo Studio 73 di Ravenna, sotto la sapiente guida dell’ormai rinomato produttore Riccardo Pasini (Slowmotion Apocalypse, Figure of Six, Fightcast, Sentence, solo per citarne alcuni), viene distribuito già a partire dai primi mesi del 2007.
La proposta presentata dalla band è un thrash metal che attinge a piene mani tanto dalla scuola tedesca, quanto da quella americana. A volte i richiami ai punti fondamentali della storia del Thrash (Kreator da una parte, Metallica sull’altra sponda dell’oceano) sono netti, e tuttavia personalizzati a dovere. I brani sono decisamente ben costruiti, e la tecnica (veramente ottima) dei componenti è ben dosata con gli spazi lasciati a passaggi più diretti e d’effetto. Per sintetizzare, dunque, si sente sin da subito che “i ragazzi hanno studiato”, e che l’esperienza accumulata nel corso degli anni ha fatto solo che bene.
Al momento in cui scrivo (Settembre 2008), i Neurasthenia hanno già accumulato diverse esperienze a livello internazionale che hanno permesso loro di suonare al fianco di mostri sacri del genere, senza per questo disdegnare i piccoli locali e i concerti più “intimi”. Anche dal vivo, la loro presenza è sinonimo di grande professionalità e, al contempo, divertimento. Scorrendo i testi, infatti, si capisce sin da subito quanto la loro ossessione (anche solo e puramente dal punto di vista “linguistico”) per il “thrash” sia quasi maniacale e, da un certo punto di vista, auto-ironica verso sé stessi e verso il genere che suonano e rappresentano. Il che li avvicina anche alla nuova scuola di metal americano, in cui a farla da padroni sono i Municipal Waste.
Insomma: tanti riferimenti, ma mai un secondo di noia e di “già sentito” che possa in qualche modo rovinarvi l’ascolto. Un debutto (se non altro parlando di full length) che ha giustamente fatto rizzare le orecchie ai maggiori produttori musicali (basti pensare che possono vantare la distribuzione su scala europea della Sony Music), e che aspetta solo di essere succeduto da un lavoro che, a giudicare dai pezzi in anteprima sul myspace della band, promette di non deludere.
Voto: 8