1. Obscurity unveiled
2. Nameless clouds
3. Ablaze the psalms
4. Mind collapses
5. A distant reflection
6. Worthless
7. Through the mouth of this crater
8. Sinful centuries
9. Dead existence
10. Thier portraits forever
I milanesi Through Your Silence ritornano sulle scene con il loro nuovo lavoro The Zenith Distance (che vanta guest vocals di Oddleif Stensland dei Communic e Stefano Fiori dei Graveworm), edito per la tedesca Twilight Vertrieb , che segue l’esordio Whisperers to the Void, targato 2009.
I nostri si muovono su un filone molto particolare: partono da una base prettamente death black metal, e variano molto sino ad arrivare all’uso di rifiniture symphonic e core dalle svariate influenze, tra cui le più evidenti sono quelle di band come Dark Tranquillity, Paradise Lost, Dimmu Borgir e perché no, anche Bleeding Through.
I nostri riescono a non ripetersi mai: pescano a piene mani da tutto il metal e definirli è davvero un’ardua impresa, basti pensare all’inizio di “Worthless” che parte in pieno stile black metal, rallenta nelle strofe e specie nel cantato che richiama addirittura Jonathan Davis dei Korn, per poi ritornare su lidi più oscuri grazie ad in un maestoso riffing di chitarra.
La monolitica “Sinful Centuries” è il pezzo che più mi ha colpito grazie a una prova incredibile del cantante Daniele Grassi, supportato da una base swedish imponente, che si chiude con un pregevole outro prima acustico e poi solistico, dove gli intrecci delle chitarre di Marco Tafuri e Fabio Curci la fanno da padrone.
In tutto questo è immenso il lavoro delle tastiere di Roberto Palermo (che conferisce alle composizioni il tocco gotico e sinfonico che a tratti è la peculiarità dei Through Your Silence) sempre ben supportate da una sezione ritmica devastante, con i tempi e fill batteristici estremi ma sempre molto originali e ricercati, di Federico De Zani (ex membro della band che ha registrato il disco prima dell’ingresso dietro le pelli di Mattia Jay Giambini, attuale batterista).
I trentotto minuti scarsi che compongono questo The Zenith Distance scorrono veloci frutto della bravura della band lombarda di incorporare molti elementi al proprio sound, facendolo risultare sempre molto particolare, ragionato e mai scontato, cosa che si fatica a trovare in molte band emergenti.
Promossi.
Voto 7