1. Ascension Sickness
2. Radiance
3. Elestal
4. Infinite Fields of Mind
5. Three Days of Darkness
6. Beyond the Veil
Ecco servito il ritorno degli americani Abigail Williams che direttamente da Los Angeles hanno dato alle stampe Becoming, il loro terzo full lenght, questa volta edito dalla prestigiosissima Candlelight Records (Orange Goblin, Corrosion Of Conformity, Absu).
Il trio, che ci aveva abituati a mood molto meno “viaggianti”, in questo nuovo lavoro lascia spazio ad un certo tipo di sperimentazioni (per quanto sia coerente parlarne nel Black Metal) che sfiorano a livelli di composizione bands apparentemente lontane come Cult Of Luna e Isis, ed altri combo molto più vicini a loro come i grandiosi Wolves in the Throne Room, supportate però questa volta da un riffing più scarno del solito.
Questo, ovviamente, porta la band a dilungarsi molto negli arrangiamenti che risultano essere curati e taglienti grazie ad una produzione che unisce al solito piglio raw del Black Metal una purezza quasi insolita soprattutto nella definizione dei fill batteristici.
Pezzi lunghissimi come l’opener “Ascension Sickness”, “Infinite Fields of Minds” e la conclusiva ”Beyond the Veil” si articolano su velocità supersoniche unite a stacchi (spesso posti centralmente) intrisi di soluzioni ambient che si evolvono su livelli di tensione tipicamente Black Metal per poi attenuarsi solamente verso la fine.
Tra questi momenti appena descritti intelligente appare l’uso di un filler strumentale come “Three Days of Darkness” che aiuta l’ascoltatore a prepararsi per il gran finale apocalittico con la già citata “Beyond the Veil”.
Il disco è composto da sei pezzi per una durata totale di 55 minuti in cui colpisce l’uso dello screaming (molto dosato) tenuto volutamente basso in fase di mixing in modo da poter coesistere degnamente tra le frequenze dei riff di chitarra, donando al tutto un sound ancora più occulto e coerente; se il riffing è scarno e prepotente, nulla di particolare si può dire sulle soluzioni usate dagli altri strumentisti, che non si discostano quasi mai dallo standard del genere.
In conclusione possiamo affermare dopo un ascolto approfondito che la proposta degli Abigail Williams con questo loro terzo full lenght risulta essere però troppo derivativa nel tentativo, riuscito a metà, di ripercorrere i passi di bands come i Wolves in the Throne Room: non sempre infatti questo Becoming riesce a non scadere nel pacchiano di certe melodie usate e questo porta l’ascolto ad essere poco fluido e stantio sulla lunga distanza.
6,5