(Infinite Regress Records, 2012)
1. Scolding The Weak
2. Inheritance Of Impurity
3. Servants Of The Deceased
The Abolished Arise è il debutto degli Habitual Defilement, band brutal death metal tedesco / americana. L’EP in questione è uscito per la Infinite Regress Records, anche se al momento la band è stata messa sotto contratto dalla Sevared Records, per la quale uscirà il primo full length.
Gli Habitual Defilemnt cercano di proporre un brutal death metal aggressivo, ma allo stesso tempo moderno, ottenendo un sound che può portare alla mente realtà come Condemned, Guttural Secrete, Cephalotripsy e Disgorge. La particolarità di questo EP è che ogni traccia ha una intro che riporta alla mente le colonne sonore dei film o comunque melodie epiche, le quali occupano all’incirca il primo minuto di ogni brano. Dopo questi “mini intro” però preparatevi ad essere travolti da una brutalità fuori dal comune, grazie a slam ben cadenzati, precisi e violenti, ma allo stesso tempo ben studiati e strutturati. Però dagli Habitual Defilement non dovete aspettarvi i classici pattern dimezzati e rallentati mantenuti per tutta la durata dei brani come viene fatto da buona parte delle band nel genere, essendo loro dotati anche di blast beats furiosi e a velocità parecchio sostenute, capaci di cavare il fiato all’ascoltatore. Prendendo in considerazione il sound della band tedesco / americana, senza dubbio si può affermare che sia marcio, violento, ma allo stesso tempo si possono udire alcuni effetti usati dalla chitarra che danno un suono più moderno al tutto, allontanandosi in parte dal sound underground più classico. Anche la registrazione non è da buttare via: non è tra le migliori sentite ultimamente, ma per ciò che la band vuole trasmettere è più che decente. Da notare anche che la band, quando ha registrato questo EP, era ancora composta da due soli elementi, un chitarrista e un cantante, mentre le tracce di batteria erano affidate alla drum machine. Oggi la band è riuscita a completare la sua line up, aggiungendo Nick Shores al basso e Joseph Carrillo alla batteria, quest’ultimo già militante nei Devour The Unborn. Un elogio in particolare va al cantante Ian Dunford che arricchisce i brani con un’impronta vocale gutturale e potente allo stesso tempo, mostrandosi come uno dei migliori cantanti emergenti del momento; forse alcuni di voi lo conosceranno per le sue precedenti prestazioni nei Diabolical Slaughter e anche nei Entanglement a fianco di Mark Rawls (Guttural Engorgement e Drowning in Phemaldehyde), una delle voci gutturali più sentite nella scena brutal death metal americana.
Tirando le somme non si può che giudicare positivamente gli Habitual Defilement, che hanno svolto un discreto lavoro, anche se di pochi minuti (8 e mezzo circa), carico di brutalità e violenza tanto che, come già detto all’inizio, ha fatto subito smuovere una casa discografica importante come la Sevared Records. Auguriamo loro di continuare a crescere e maturare sempre di più e ricordiamo che The Abolished Arise preavvisa l’arrivo imminente (si presume nell’agosto del 2012) del loro full-length di debutto, che si intitolerà The Redemption Of Past Supremacy. Speriamo che anche questo sia un lavoro ben riuscito.
7.0