Una serata al limite dell’inverosimile quella del 9 luglio al Sidro Club, dove dei mostri sacri come i Cephalic Carnage hanno dato uno spettacolo unico, e senza alcuna riserva, sul piccolo palco del nostro ormai caro locale in quel di Savignano sul Rubicone (FC). Seppur orfani del bassista Nick Schendzielos, rimasto negli U.S.A. a seguire le cure della fidanzata dopo un incidente stradale, e del batterista John Merryman i Nostri non hanno per nulla faticato ad incantare il pubblico accorso al Sidro, dando una grande lezione di perizia tecnica e attitudine on-stage senza che nemmeno l’afa incredibile potesse farli vacillare minimamente. Prima di questo fantastico show, e di un esilarante post-concerto passato con la band, abbiamo avuto modo di scambiare quattro chiacchere con Lenzig Leal, il vocalist della band, un personaggio calmo, serio e pacato (almeno quando non è su un palco!) e, quando ci si mette, di una simpatia unica.
Intervista a cura di Dave & Venomous. Traduzione e introduzione a cura di Dave.
Ciao Lenzig, grazie per il tempo che ci stai concedendo. Come prima cosa: come sta andando il tour?
Oh sta andando bene amico, c’è un bel clima qua e gli show sono stati divertenti. Insomma ci stiamo divertendo molto.
Probabilmente siete abituati a calcare palchi più grandi rispetto a quello di un piccolo club come quello del Sidro; qual è il mood della band alla vigilia di un live all’interno di una location così “intima”?
Alla gente non importa dove suoni devi fare le stesse cose indipendentemente dal fatto che ti trovi in un piccolo club o in uno più grande. Le location più grandi sono comunque divertenti, ma il pubblico si scatena maggiormente nei locali più piccoli. Alla fine è questo che conta davvero: divertirci.
Come descriveresti il fan tipico dei Cephalic Carnage? Sapresti elencarci le principali differenze tra il pubblico degli Stati Uniti e quello europeo?
Non saprei… apprezzano la nostra musica. In Europa il pubblico tende a scrutare di più lo show rispetto a quanto succede in America, dove la gente cerca quasi di “farne parte” facendo casino. Non significa che un posto sia migliore dell’altro, semplicemente che certa gente preferisce guardare e capire quello che stiamo suonando. Venendo dall’America per noi è grandioso suonare in un città come Denver, la nostra casa, ma posti come New York o Boston sono ugualmente buoni.
Ormai avete raggiunto i venti anni di carriera; quali sono state, secondo te, le maggiori soddisfazioni/risultati ottenuti dalla band nel corso degli anni?
Le soddisfazioni più grandi vengono dai tour intrapresi, dal contratto con Relapse e l’essere in grado di far arrivare la nostra musica ai fan. Sarebbe pessimo fare tanto per una band e non riuscire a combinare nulla di buono. Noi sentiamo di aver raggiunto tutti gli obiettivi prefissati alla nascita della band. È stato bello uscire da Denver, ormai siamo venuti a suonare in Europa più di dieci volte, ed è grandioso.
Quale direzione prenderete nel prossimo disco? Continuerete a seguire quanto già fatto, proponendo materiale contorto e complicato, o pensate che adotterete soluzioni più immediate che siano meno intricate e caotiche?
C’è la possibilità che ci sia una canzone del genere nel prossimo disco, ma non tutte. Non possiamo descrivere il modo in cui scriviamo. Tutto è così diverso e cerchiamo sempre di rinnovarci come band. È il nostro modo di fare, dove tutto sembra diverso, e avere tante influenze diverse è molto divertente: è come essere in una band capace di suonare di tutto. Il passaggio dal riff A, al riff B al riff C è quello che ci diverte e ci rende capaci di passare da uno stile all’altro in un attimo. Amiamo death metal così come amiamo il grind e questo genere in generale, e veniamo da un posto strano dell’America, nel quale il tempo cambia rapidamente, ed è probabile che la scrittura dei nostri brani venga influenzata anche dal tempo, dandoci la capacità di creare musica caotica.
A proposito del nuovo album: quando lo vedremo sugli scaffali dei negozi?
Speriamo per la prossima estate: inizieremo a lavorarci ed a mettere insieme le idee alla fine di questo tour , quindi ci potrebbe volere del tempo.
Il vostro ultimo album, Misled by Certainty, ha spiazzato il pubblico dividendolo a metà tra chi lo ha apprezzato tantissimo e chi invece ne è uscito in parte deluso. Pensate di aver osato troppo in questo disco e che parte dei fan non fosse ancora pronta a certe scelte stilistiche?
Un disco dei Cephalic è un disco dei Cephalic. Non ci ripetiamo mai di album in album, e non cerchiamo di creare qualcosa che possa attirare nuovi fan in massa: dobbiamo suonare quei pezzi ogni notte, e dobbiamo essere fan di noi stessi come prima cosa, e perchè ciò avvenga dobbiamo fare quello che più ci aggrada. L’unica cosa che devi fare è andare avanti, insomma va bene sia che piaccia o no alla gente. Amiamo quello che facciamo.
Il videoclip di “Ohrwurm”, il vostro singolo estratto appunto da Misled by Certainty, ha suscitato scalpore per via della durezza delle immagini. Per una band di nicchia come i Cephalic Carnage, per quanto sia in linea col vostro stile controverso, non potrebbe rivelarsi controproducente realizzare un videoclip come quello, dato che sarà soggetto a censure ed, ovviamente, non sarà trasmesso in TV?
Non siamo tipi da roba mainstream, e volevamo creare qualcosa di controverso, e penso che abbiamo raggiunto il punto. In più ci sono stati più apprezzamenti che critiche. È lo spirito della band, essere sempre particolare e controversa. In più c’è una modella danese nel video, sai?! (sorride)
Quali sono le band con le quali vorreste andare in tour?
Mi piacerebbe condividere il palco con Iron Maiden, Metallica, Slayer…
DAVE: tutte band da poco! (ironico)
Già (ride)! Per quanto riguarda le piccole band non saprei, abbiamo suonato con tantissime band nel corso degli anni, ed ognuna di esse che propone musica veramente valida è ok, il resto non importa. Ma rimane sempre il sogno di poter suonare con i mostri sacri dell’heavy metal.
Piccola curiosità: ora che Nick è ufficialmente il bassista di una band ultra-impegnata come i Job for a Cowboy non è diventato un problema pianificare tour o lavorare al nuovo materiale.
Senza ombra di dubbio è diventato più complicato, ma non è assolutamente un problema. In ogni caso in questo momento non è in tour con noi per motivi personali che non riguardano i suoi impegni musicali. In questi casi abbiamo dei bravissimi turnisti ad accompagnarci.
Ok Lenzig, l’intervista è finita. Grazie tante per il tuo tempo, speriamo di vedere uno show micidiale stasera. Saluta i lettori di GOTR come preferisci.
Grazie per il vostro supporto, lo apprezziamo tantissimo. Fumate tanta erba e divertitevi!