E’ purtroppo arrivata dal PR degli Anal Cunt la conferma della prematura scomparsa di Seth Putnam, cantante della band grindcore più chiacchierata della scena. E’ stato trovato privo di vita nella mattina di Sabato 11 Giugno, in seguito ad un sospetto attacco di cuore. Aveva solo 43 anni.
Il PR, Kim Kelly, ha scritto dal suo Twitter: “Sì, è vero: Seth Putnam, uno dei più sordidi musicisti che la scena extreme metal abbia mai conosciuto, il GG Allin del grindcore, è scomparso a seguito di un attacco cardiaco.
La band stava lavorando ad un nuovo album, quindi il suo epitaffio musicale deve ancora essere scritto, probabilmente.
La cosa che mi preme ricordare a tutti, è che per quanto oltraggiosa la sua carriera musicale sia stata, Seth era comunque un essere umano, con degli amici e una famiglia che lo amavano. Spero che internet se lo ricordi: questi sono momenti difficili per chi gli era vicino, e l’ultima cosa di cui hanno bisogno sono messaggi di insulti scritti su questo o quel forum.
Questo uomo è vissuto ed è morto secondo le sue regole: se non altro, rispettatelo per questo.”
Come si può intuire fin dal nome della band (‘Figa Anale’), di certo gli Anal Cunt non sono mai andati per il sottile con le loro canzoni, con la mente di Seth Putnam sempre intenta ad esplorare le bassezze umane più squallide. Le sue tematiche principali erano prevalentemente omofobia, misoginia, antisemitismo e odio in genere. Il nome Anal Cunt nasceva dall’intenzione di Seth Putnam di ottenere “il nome più offensivo, stupido, oltraggioso”. Un errore comune è il ritenere che il nome della band derivi dalla canzone “Anal Cunt” di GG Allin: in realtà Allin scrisse la canzone anni dopo la nascita della band. Tuttavia più tardi nella loro carriera hanno reso omaggio a GG Allin con la registrazione di una versione di I’ll Slice Your Fucking Throat (If You Fuck With Me) di GG Allin e i The Murder Junkies…
Originariamente, l’obiettivo della band era quello di produrre una forma di ‘anti-musica’, senza ritmo, battute, riffs, testi, titoli di canzoni: un approccio di questa teoria è dimostrato dal 5643 Song Ep, e basta ascoltare qualche loro brano per capire in cosa si traducesse questa teoria. Nonostante tutto, gli Anal cunt hanno trovato un gran successo nel mondo, e Seth arrivò a cantare le backing vocals diSuicide Note, part 2 dei Pantera.
Ironico, tenendo conto che nel 2004 Putnam cercò di suicidarsi, ingerendo una quantità di pillole per il sonno equivalente all’uso di due mesi. Finì in coma, ma ne uscì, commentanto così l’accaduto: “Nove anni fa ho scritto la canzone You’re In A Coma, e poi sono finito in coma: devo dire che l’esperienza è stata una frociata pazzesca – essere in coma è una cosa fottutamente stupida e noiosa, proprio come avevo scritto nella canzone!”.
Questo, tanto per farsi un’idea del personaggio Seth Putnam. Ma ora, salutiamolo con qualche sua canzone. Non ne esistono, forse, di più o meno famose: sono tutte sotto i 30 secondi di durata, si scelgono prevalentemente per il titolo che più o meno può attirare…
SETH PUTNAM: 15 Maggio 1968 – 11 Giugno 2011
rest in peace
Tutti i progetti a cui ha collaborato:
Musical Projects:
ANAL CUNT
Angry Hate
Satan’s Warriors
Impaled Northern Moonforest
Shit Scum
Full Blown A.I.D.S.
Death’s Head Quartet
Cuntsaw
You’re Fired
Adolf Satan
Upsidedown Cross
Executioner
Post Mortem
Seige
Sirhan Sirhan
Insult
Person Killer
Vaginal Jesus
Guest appearances:
Bad Mouthed Bandits (Guitar)
Bratface (Guitar)
EyeHateGod (Vocals)
Buzzoven Vocals)
Fear of God (from Switzerland) (Drums)
Flächenbrand (Drums on 1 song)
Haggis (Vocals)
Kilslug (Guitar)
Necrophiliacs (Bass on 1 song)
Nightstick (Vocals)
Sickie Wifebeather’s 4F Club (Vocals)
Seven Minutes of Nausea (Drums/Backup Vocals on Disobedient Losers EP)
Pantera (Additional screams on the 1996 release The Great Southern Trendkill)
Convalescent Surprise
Corrosion of Conformity
Brutal Truth
Arson Anthem
Bruce Chittenden
Graveyard BBQ
Incantation
Nasty Disaster
Padded Hell
Napalm Death
Psycho
P.T.L Klub
Scissorfight
Slapshot
The Ruins
Thor
Today is the Day
W.B.I.
No Skids Daddy (On the song “16”)