(Ultimhate Records, 2011)
01 – Genesis
02 – Lapsus
03 – Dilemma
04 – Awakening
05 – The Crown
06 – Reinassance
07 – The Ceremony
Tornano, a due anni di distanza dal precedente From End to End, i riminesi Dawn Under Ecplise con la loro nuova fatica in studio Universus. Freschi di contratto con la belga Ultimhate records i D.U.E. dimostrano di essere una band pronta al grande salto, e le carte in regola ce le hanno tutte: diverse prove in studio tra album ed EP, una lineup tecnicamente preparata ed energici live show tra cui anche quello all’Heineken Jammin’ Festival 2007 grazie alla vittoria dell’ HJF contest.
Già al primo ascolto del nuovo Universus (anticipato dal singolo “Dilemma”) notiamo come la band sia stata capace di donare nuova linfa al proprio sound, avvicinandosi sempre di più al progressive rock senza abbandonare la matrice melodic death-metal che ha contraddistinto i precedenti lavori.
Pregevole il songwriting del chitarrista Steve, compositore principale dei sette brani che formano il disco, abile nel far sue nuove sonorità che vanno dai Tool ai Porcupine Tree e Opeth (alle quali si affiancano occasionali echi à la The Ocean del periodo Heliocentric/Antropocentric) e ad amalgamarle al suono della band. Si nota, inoltre, come ogni membro abbia fatto un deciso ed accurato lavoro per intraprendere al meglio il nuovo percorso sonoro della band: le vocals di Gigs, abile nel giostrarsi tra harsh vocals, che a tratti rimandano la mente a Greg Puciato dei The Dillinger Escape Plan, e clean vocals ben studiate. Il piatto è ricco ed è ben sostenuto dalla premiata ditta Pasty-Shane (rispettivamente batteria e basso), autori di un grande lavoro per quanto riguarda la sezione ritmica. A rendere il tutto ancora più appetitoso ci pensano Simone Mularoni (Empiryos, DGM) in veste di produttore, e la grafica curata da Dusty Peterson già all’opera con band come Bloodbath e Six Feet Under.
Un disco maturo che richiede più ascolti per essere goduto appieno data la vasta presenza di elementi progressive e l’assenza di brani di facile presa. Non sarà il disco adatto ad un pubblico in cerca di musica facile, ma saprà sicuramente catturare l’attenzione dei vecchi fans della band e farà scomodare dalla poltrona i sostenitori di band quali Tool e Opeth. Avanti così ragazzi!
Voto: 7,5