Da cosa si distingue un appassionato di musica da un vero e proprio malato? Semplice, il malato non riesce a fare a meno di andare ai concerti neppure quando è in vacanza e potrebbe godersi un po’ di relax. Certo, se la malattia è avanzata la persona in questione può arrivare anche a programmare le ferie in base ai concerti, ma non è questo il nostro caso (stavolta). Infatti, solo dopo aver già prenotato il volo per Madrid abbiamo scoperto che avremmo avuto l’occasione di vederci i Barn Owl, talentuoso duo ambient/drone che l’anno scorso ha fatto uscire il bellissimo Lost In The Glare. Nello stesso locale, il mitico Nasti Club situato nel cuore del giovane e vitale quartiere di Malasaña (e a due passi dal nostro ostello!), due giorni dopo avrebbero suonato anche i White Hills, ma il nostro ritorno in patria non ci ha permesso di gustarci anche loro (abbiamo però recuperato il giorno dopo con Doom e Iskra). Ecco il resoconto di questa piacevole serata, dal vostro inviato da Madrid!
Barn Owl
Nasti Club, Madrid
24 / 10 / 2012
Il Nasti, nascosto com’è in una delle vie più vive del quartiere, ha un aspetto a metà tra un centro sociale tirato a lucido e un club esclusivo per pochi dotti; un po’ c’intimorisce, in quanto non ci sentiamo certo a casa come quando entriamo in un locale italiano, ma dando uno sguardo ai presenti riconosciamo subito lo stesso tipo di facce che si vedono a concerti del genere dalle nostre parti (ci sembra solo che ci siano più donne di quante se ne possano scorgere da noi, dove in queste serate c’è sol della braga). L’ambiente è comunque dei più familiari, nel piccolo locale c’è una musica di sottofondo onirica e adatta alla situazione, i presenti sono intenti a chiacchierare sorseggiando cerveza e pure Evan Caminiti e Jon Porras, i due Barn Owl, se la ridono di gusto scambiando due parole con chi si avvicina al loro banchetto del merchandise. Sul palco son già piazzate tutte le attrezzature, tra tastiere, “pedalini” ed effettistica assortita, mentre sul fondo è steso un telone che in seguito si rivelerà ben poco utile e visibile; peccato, visto il talento di Porras come visual artist. Appena la band sale sul piccolo palco, la gente si assiepa attorno a loro e tutto l’ambiente assume una connotazione ancor più familiare: senza alcuna presentazione, Evan e Jon attaccano a suonare e risucchiano tutti i presenti nella loro dimensione altra. La cosa che più stupisce, man mano che va avanti al concerto, è la fruibilità inaspettatamente alta della proposta dei Barn Owl in sede live; per carità, parliamo sempre di ambient/drone, ma probabilmente stasera anche una persona totalmente estranea a questo tipo di sonorità (com’era in effetti il nostro povero compagno di viaggio che abbiamo trascinato al Nasti) sarebbe rimasta sorpresa dalla capacità dei californiani di mantenere alta l’attenzione per tutta la durata dello show, invero non eccessivamente lungo (una quarantina di minuti circa). Ci saremmo aspettati una maggiore monotonia, un muro di suono di quelli che ti avvolge in maniera abbastanza uniforme facendoti perdere in solitari viaggi mentali, e invece ci siamo ritrovati più volte a scrutare i due americani, cercando di cogliere il moto ondulatorio della musica da loro prodotta dividendosi tra synth e chitarra e soprattutto alternandosi nel ruolo di simil-frontman. Sembrerà strano, ma abbiamo avuto la sensazione che ci fosse quasi sempre una figura in primo piano nel momento in qui Porras o Caminiti imbracciavano la propria chitarra, l’uno a dettare i tempi e l’andamento del suono e l’altro ad “accompagnare”. Questo particolare ha probabilmente aumentato l’interesse e l’attenzione per alcune singole parti, ma è comunque vero che per tutta la sua durata il concerto è stato soprattutto occasione di “viaggio” interiore all’interno di paesaggi sonori affascinanti in cui ci siamo completamente abbandonati, risvegliandoci solo al termine della lunga suite. E con tanta voglia di “rituffarci”. Speriamo di poterlo fare presto: Caminiti a fine serata ci ha detto che alcune date in Italia sono previste per l’inizio del 2013, dunque non resta che aspettare.