I norvegesi Aura Noir calano in Italia: ecco il resoconto della data svoltasi al Boulevard di Misano Adriatico, dove per l’occasione hanno suonato anche i giovani Surge Assault e i ben più noti Whiskey Ritual, per una bestiale serata a base di black e thrash metal!
AURA NOIR + Whiskey Ritual + Surge Assault
Boulevard Rock Club, Misano Adriatico (RN)
25 / 10 / 2012
SURGE ASSAULT
I Surge Assault sono una recente realtà che ha debuttato per la Moonlight Agency di proprietà di Mr. Dorian Bones (Caronte, Whiskey Ritual). La band sale sul palco presentando l’uscita del primo EP The First Division e nella mezz’ora a loro disposizione i nostri dimostrano buona personalità e grande spirito compartecipativo, facendo salire sul palco membri di varie band presenti nel locale per cantare a squarciagola i cori delle proprie canzoni. Sotto l’aspetto prettamente stilistico non possiamo certo dire che la proposta dei romagnoli sia una di quelle che portano una ventata di freschezza, in quanto il loro black metal sempre infarcito di elementi appartenenti al thrash più marcio non brilla per originalità, ma sicuramente non possiamo dirci annoiati al termine del concerto.
WHISKEY RITUAL
I Whiskey Ritual si presentano sul palco in tenute nero corvino e atteggiamento provocatorio. Tutti sono girati verso la batteria, ma dopo pochi secondi Dorian Bones, munito dei suoi inseparabili occhiali a goccia e di un carisma rarissimo per gli standard cui siamo abituati, si permette il lusso di una sbirciatina verso il pubblico e, come una sorta di decano maledetto, anticipa quello che sarà il massacro totale. L’attitudine della band è certo molto HC e numerosi sono gli stereotipi del genere da cui i nostri in sede live attingono a piene mani, ma lo fanno sapientemente e vantando nelle proprie file un frontman di assoluto livello. I cinque scalmanati sfottono qualunque musicista presente in sala (ad esclusione degli Aura Noir che per ambo i concerti sono rimasti rintanati nel backstage), bevono da bottiglie gentilmente passate sul palco, insultano, sputano per terra senza però mai dimenticare lo spirito compartecipativo che li ha sempre contraddistinti. Sembra quasi che la band goda nel condividere con tutti i presenti la gioia mista a pazzia che solo un palco può offrire e con la conclusiva “One Million” numerosi sono gli spettatori che salgono sul palco per fare i cori. Purtroppo ci dispiace constatare che tra i vari coristi improvvisati manchi quello che tra tutti avrebbe dovuto ricoprire il ruolo di prima donna ossia Apollyon, frontman degli headliner, che nella sopracitata canzone su disco aveva duettato magnificamente con Dorian. Ci teniamo a sottolineare che i pezzi estratti dal recente Narconomicon, per quanto ben confezionati, in parte sembrano stare un pochino stretti alla politica e all’attitudine rozza e irriverente che la band sa di possedere, un’attitudine per l’appunto più appartenente ai generi suddetti e al punk piuttosto che al black metal più glaciale.
AURA NOIR
E siamo finalmente arrivati all’evento principale della serata: i quattro norvegesi salgono puntuali sul palco e la cosa che maggiormente sorprende sono i suoni di cui dispongono, perfetti e definiti per quanto non eccessivamente alti come quasi sempre succede. Apollyon, attuale bassista anche degli Immortal, per quanto visibilmente un po’ alticcio vomita rabbia dal microfono per tutta la durata del concerto, assistito anche da Aggressor il quale, rimessosi solo parzialmente dall’infortunio capitatogli nel 2005, è stato costretto ad abbandonare il suo strumento principe (la batteria), per dedicarsi unicamente alla chitarra e alla voce aiutato da una sedia ortopedica. La cosa eclatante è che, specialmente nelle canzoni dove canta lui (poche a dire il vero e quasi tutte datate), capita di trovarsi davanti ad un frontman di notevole spessore, come se l’infortunio non avesse minimamente scalfito la sua voce al vetriolo ed anzi avesse accresciuto notevolmente la sua incazzatura in sede live. Il batterista spacca bacchette una canzone si e una no, ma la vera star dello show è sicuramente Blasphemer (aka Rune Eriksen, ex Mayhem e mente principale della sorprendente band avantgarde portoghese Ava Inferi), dotato di grande perizia tecnica, ottima presenza scenica on stage e notevole precisione sia ritmica che solistic; ciò che colpisce maggiormente, dato che già si sapeva bene quale fosse la sua enorme caratura tecnica e compositiva, è che Blasphemer si è rivelato un artista estremamente sobrio, umile e dannatamente disponibile coi fan in seguito al concerto. La sensazione è che una band simile, che si basa molto su bordate black\thrash con chiari riferimenti ai Motorhead, vada particolarmente stretta ad un musicista di tale livello, ma che al tempo stesso costituisca una valvola di sfogo rispetto a quelli che restano i suoi progetti più impegnati e che gli Aura Noir restino la creatura attraverso la quale, attingendo a piene mani da quelle band che in gioventù probabilmente costituivano le sue principali fonti di ispirazione, potersi maggiormente divertire in compagnia di vecchi amici. E anche far divertire: non è poco.