(Unique Leader Records, 2013)
1. Lurking In The Depth
2. Evidence Of Near Death (E.N.D)
3. Body Bags For The Gods
4. Cold Flesh Citadel
5. The Pulse Of Somnambulist
6. Unerthly Urge Of Supremacy
7. Gore Conspiracy
8. Amongst Phantom Worlds
9. Needles Of Hypocrisy (Interlude)
10. Knifed Humility
11. Taedium Vitaem
I Katalepsy sono sicuramente una delle colonne portanti della scena brutal death metal russa, che da parecchi anni a questa parte sta sfornando band molto valide, basti pensare ai recenti lavori di Abominable Putridity o Back Door To Asylum. Era da diverso tempo che attendavamo il secondo full length del combo russo, visto che dopo il validissimo Musick Brings Injuries sono stati rilasciati solamente un demo ed un EP, troppo poco per colmare questa mancanza. Nel 2013 finalmente esce il nuovo album Autopsychosis, per i tipi di Unique Leader Records.
Chi già li conosce saprà che i Katalepsy sono, e sempre sono stati, autori di un brutal death metal estremo e violento, e questo nuovo album non è assolutamente da meno. Autopsychosis è senza dubbio un full-length molto più completo e curato rispetto al suo predecessore: ha un sound migliore, un’ottima produzione ed è dotato di una composizione più matura e di una struttura più massiccia; è un album a dir poco travolgente, che ti cattura e ti spedisce in un delirio di violenza allo stato puro per quaranta minuti. Autopsychosis non lascia un attimo di fiato all’ascoltatore, riesce a proporre una scaletta composta interamente da brani di alto livello senza mai deludere le aspettative. La composizione è una commistione di brutalità e tecnica: riff macina-ossa e carichi di groove si alternano a sfuriate di blast beats portate a velocità incredibili, ed il tutto è accompagnato da assoli molto ben inseriti all’interno dei brani. L’ultimo tocco è dato dall’imponente impronta vocale del cantante Igor, che arricchisce i brani con growl ruggenti e gutturali. Tra le tracce che emergono maggiormente dalla tracklist vi sono “Lurking In The Depth” e “Unerthly Urge Of Supremacy”, ma è impossibile non nominare anche la traccia della quale è stato girato anche il primo video ufficiale della band, “Evidence Of Near Death”. Terminato l’ascolto del disco si rimane spiazzati, senza riuscire a capacitarsi di come la band abbia fatto a fornire a tutto questo caos e brutalità un senso e uno schema logico, senza lasciare nulla al caso.
Arrivando alle conclusioni, Autopsychosis è veramente un ottimo album, che piacerà sicuramente a tutti i fan della musica estrema e che sicuramente può definirsi come il miglior lavoro dei Katalepsy. Speriamo che non trascorra ancora troppo tempo prima che la band russa torni con del nuovo materiale, anche se questa ultima attesa è stata ben ripagata.
7.5