Sono stati gli headliner del nostro ultimo Grind On The Road Fest, e per questo non può che essere un piacere ospitarli nuovamente su queste pagine. Tuttavia, sono davvero tanti i motivi per cui siamo contenti di questa chiacchierata con gli Hour Of Penance. Gli spunti erano davvero tanti, a partire dall’ultimo album Sedition per arrivare alle recenti date in giro per il mondo tenute dal gruppo romano in compagnia dei Cannibal Corpse. Eccovi dunque le risposte che Giulio e Paolo hanno dato alle nostre tante domande.
Ciao ragazzi, come vanno le cose in casa Hour Of Penance?
Giulio: Tutto bene, siamo appena tornati dal tour in Europa con Cannibal Corpse , Devildriver e TBDM e stiamo lavorando ai nuovi pezzi, non ci riposiamo mai.
Come sono andate le date in Europa? E che effetto fa essere sullo stesso palco di artisti del calibro di Cannibal Corpse e Devil Driver?
Giulio: Molto bene, locali quasi sempre sold out, un’ottima risposta dal pubblico e un ambiente molto professionale nel quale suonare. Con i Cannibal Corpse siamo già stati qualche mese fa in tour in America, per noi ovviamente è stato un onore poter condividere tutte queste volte il palco con una band con la quale siamo cresciuti e che continuiamo ad ascoltare, e al di fuori dal palco sono delle ottime persone, un esempio per tutti i musicisti presenti e futuri… Quest’anno festeggiano i 25 anni di attività, tanto di cappello! Per quanto riguarda i Devildriver, li conoscevo molto poco e devo dire di essere rimasto piacevolmente sorpreso .
Ormai è passato un anno dall’uscita di Sedition, ne siete ancora soddisfatti? Com’è stato accolto in generale il disco, in Italia e all’estero?
Giulio: Assolutamente si, siamo ancora soddisfatti di Sedition, il disco è stato accolto molto bene ed è stato promosso in maniera egregia dalla Prosthetic Records. A livello di recensioni tirando su una stima quelle negative si contano veramente sulle dita di una mano, un risultato decisamente più che soddisfacente… quello che conta di più ad ogni modo è il responso della gente e devo dire che in America il disco ha ricevuto più consensi e abbiamo avuto un riscontro dal pubblico maggiore rispetto a quello europeo… qui in Europa ormai vanno quelle cazzate da ciccioni tedeschi, come il folk, il biking… non mi meraviglierei di vedere una cover in versione metal della “società dei magnaccioni”… non ci lamentiamo in ogni caso, siamo sempre un gruppo che fa metal estremo!
Sempre parlando di tour e dell’ultimo disco, come vengono recepiti i brani più recenti dal pubblico italiano e straniero?
Giulio: Ottimamente, sopratutto “Sedition Through Scorn”, “Ascension” e “Decimate the Ancestry of the Only God”, che sono i tre pezzi che suoniamo di più dal vivo, ogni tanto c’è chi le canta parola per parola.
Sedition è appunto il titolo del vostro ultimo disco. Cosa significa per voi?
Paolo: Rappresenta la rivolta contro un sistema di valori che non ci rappresenta e che ha corrotto questo paese, contribuendo al suo sfascio. L’etica cattolica ha deresponsabilizzato il popolo ed è in parte causa del malgoverno e dell’ipocrisia tipica della nostra classe dirigente che maschera coi valori della famiglia e della religione il proprio squallore e il proprio tornaconto personale.
I musicisti hanno un compito molto importante, che a volte viene messo in secondo piano, ovvero quello di trasmettere un messaggio a chi ascolta. Possiamo dire che il messaggio principale degli Hour Of Penance, portato avanti anche con Sedition, è di odio contro la Chiesa Cattolica e il Vaticano? O c’è dell’altro? Mi piacerebbe sapere se il sentimento da cui siete animati è antireligioso in senso lato o se l’aspetto dominante sia piuttosto la critica nei confronti della Chiesa come istituzione.
Paolo: La religione è un tratto unificante di una nazione quando è funzionale alla nazione stessa. Da quando c’è stata la separazione tra stato e chiesa nel mondo occidentale la Chiesa ha perso la sua utilità ed è solo diventata un peso per lo sviluppo e la crescita dell’essere umano, continuando nel suo cammino di corruzione e squallore, ma allo stesso tempo non sono stati costituiti nuovi valori per sostituire quelli che sono andati persi con l’avvento del pensiero razionalistico, che di per se è insufficiente a garantire stabilità e certezze a un popolo.
Visto che è un argomento centrale delle vostre liriche e visto che vivete a Roma, come avete vissuto gli eventi recenti che hanno visto il Vaticano al centro dell’attenzione mediatica di tutto il mondo? E già che ci siamo, ci sarà spazio per queste vicende nei testi del vostro prossimo album?
Giulio: Fortunatamente ci siamo persi l’elezione del nuovo perché siamo tornati giusto una settimana fa, anche se chiaramente siamo stati sommersi da testate giornalistiche anche all’estero. Devo dire che l’elezione del nuovo papa ha fatto emergere quanto a noi italiani piaccia la storiella a lieto fine, invece di pensare ai problemi reali del nostro STATO sono stati tutti a guardare l’X Factor del Vaticano, media compresi… un lavaggio del cervello inutile targato chiesa cattolica. Nel 2013 alla gente serve ancora questo?
Nel 2008 è uscito The Vile Conception e nel 2010 Paradogma: entrambi avevano uno stile diverso dai precedenti dischi, erano caratterizzati da un suono più corposo. Con Sedition avete modificato ulteriormente il vostro stile, con alcuni decisivi accorgimenti. È cambiato anche il processo di composizione dei brani, o gli Hour Of Penance seguono da sempre un preciso iter?
Giulio: L’iter è sempre lo stesso.. registro i pezzi qui al computer, batteria compresa e poi arrangio i testi e le metriche con Paolo. Dal punto di vista compositivo, quello che ha giovato è sicuramente una preparazione tecnica maggiore e rispetto agli album che hai citato il fatto di poter contare su un secondo chitarrista… Quindi decisamente una maggiore libertà compositiva. In ogni caso non ci piace ripeterci quindi cerchiamo sempre di migliorare la nostra proposta musical , a nessuno piace mangiare la stessa minestra riscaldata, a noi in primis. Per quanto riguarda il prossimo disco questa volta le parti di batteria saranno scritte direttamente da James, sono sicuro che farà un ottimo lavoro e migliorerà ancora di più la nostra proposta. C’è sempre da migliorare , sopratutto in un genere così impegnativo e con un pubblico veramente esigente come quello del metal estremo.
Durante la vostra storia ci sono stati diversi cambi di line-up. Senza voler tornare su episodi ormai lontani, mi piacerebbe sapere semplicemente come vi trovate con l’attuale formazione, e se anche questi cambiamenti talvolta tumultuosi hanno in qualche modo modificato il modo di “essere una band” degli Hour Of Penance.
Giulio: Molto bene, finalmente abbiamo trovato una line-up forte e soprattutto coesa . Devo dire che i cambi alla fine nonostante ci abbiano fatto perdere del tempo prezioso sono serviti a migliorare il gruppo dandogli nuova linfa vitale, ognuno ha portato nuove idee
Cosa ne pensate della digitalizzazione della musica? E delle nuove generazioni che paragonano lo spazio infimo che occupa la musica digitale allo spazio che occupano CD e LP?
Giulio: Ma in realtà non so ancora rispondere bene a una domanda del genere, penso che neanche le case discografiche abbiano capito dove andare a parare con questo “problema”. Una cosa di cui mi sono accorto è che nonostante le vendite delle copie fisiche siano calate per il fenomeno del file sharing c’è chi compra l’intero disco su Itunes o Amazon in versione digitale… Si tratta sempre di supporto bene o male. Io sarò sempre fedele alla copia fisica del cd e quando capita compro ancora gli LP… c’è da dire che nel Metal ci sono moltissimi collezionisti per cui questo fenomeno della copia digitale del disco è abbastanza limitato..
E cosa ne pensate invece di internet e dei social network in ambito musicale?
Giulio : Beh sono assolutamente utili dal punto di vista di una band , sopratutto a livello promozionale.. puoi raggiungere chiunque, gratuitamente . Ho visto band sopratutto metalcore costruirsi un impero grazie a Myspace qualche anno fa…
Curiosità: ho letto che uno dei libri preferiti di Paolo è il Tao Te Ching di Lao Tzu. Quanto questo libro ha influenzato la tua vita e la tua musica?
Paolo: E’ un libro difficile da interiorizzare in realtà. La prospettiva completamente contrapposta all’individualismo tipico della nostra cultura è così diverso dai nostri schemi di pensiero con i quali cresciamo che un libro del genere fatica a cambiarti la vita, ma di certo aiuta a comprendere che la nostra non è l’unica via ma che ci sono varie modalità di affrontare il problema dell’esistenza e del vivere.
C’è qualche anticipazione che vi piacerebbe fare su tour futuri o sul prossimo disco? A vedere il ritmo che avete avuto negli ultimi tempi, ci si potrebbe quasi aspettare di vedere il successore di Sedition già nel 2014…
Giulio: Stiamo terminando i lavori per il prossimo disco, che da consuetudine uscirà probabilmente nei primi mesi del 2014… Per il resto suoneremo in Indonesia per la prima volta il prossimo mese in un festival enorme insieme a Obituary , Cannibal Corpse , Testament… E quest’estate saremo impegnati in varie date insieme ai nostri amici Natron, compreso l’Obscene Extreme. A settembre molto probabilmente saremo di nuovo in tour in Europa… Insomma ci teniamo impegnati!
Grazie della vostra disponibilità, salutate come preferite! A presto.
Giulio: Grazie ancora a voi per lo spazio concessoci e in bocca al lupo per la webzine! Speriamo di risentirci tra qualche mese!