Gli Spidkilz sono una band thrash old school italiana fondata nel 2010 da Elisa Over De Palma, che ha esordito a Marzo 2013 con il disco Balance of Terror. Elisa è stata anche cantante dei White Skull per il disco Forever Fight uscito nel 2009.
Ciao Elisa, benvenuta sulle pagine di Grind On the Road. Come stai?
Ciao Anna! Tutto benissimo e ti ringrazio molto per questa opportunità di parlare un po’ degli Spidkilz, perciò saluto voi e tutti i lettori, corna alzate!
Come nasce il tuo progetto Spidkilz e cosa significa il nome?
L’idea di fondare un gruppo heavy/thrash era radicata in me già da svariati anni (suono in gruppi dal 1993 per la precisione), solo che non è mai stato facile trovare il tempo, ma direi soprattutto le persone giuste e adeguatamente motivate a concretizzare il progetto su questa linea musicale. Finalmente a fine agosto 2010 tutto prese la giusta piega, e dopo qualche cambio di formazione durante il primo anno di assestamento, eccoci qua in pianta stabile! Il nome è la deformazione di “Speed Kills”, titolo di una leggendaria compilation che girava tra gli editori di inizio anni ’90, e che allora mi aveva esaltato. Così, dovendo pensare al nome di questo nuovo progetto, non ho resistito dall’offrirgli tributo, seppur con la storpiatura grammaticale.
E’ uscito da poco il vostro primo disco Balance of Terror, quali sono i messaggi che vuole trasmettere a chi vi ascolta?
I testi partono tutti da ispirazione autobiografica e molto personale, ma in realtà sono offerti agli ascoltatori in modo che diventino “per tutti”, e sono sicura che molti si ritroveranno in questo o quello stato d’animo, in questa o quella situazione illustrati nelle varie canzoni. Non tratto temi politici o sociali né è mio interesse tirar su polemiche di alcun tipo, bensì semplicemente dare sfogo a ciò che sento, musicalmente con le note composte e liricamente con le parole.
Il sound sembra essere un perfetto mix di heavy metal classico e thrash metal, da quali realtà musicali provengono gli Spidkilz?
Hai colto in pieno la nostra impronta! In effetti questo è esattamente ciò con cui sono cresciuta e il genere di Metal che in assoluto mi rappresenta e mi conquista, e non vi dico la felicità, dopo tanti anni di gruppi, che provo adesso che finalmente ho potuto concretizzare il progetto. Gruppi come Metal Church e Overkill, giusto in bilico tra l’heavy e il thrash, sono di certo ormai nelle mie corde, e questo è ciò che liberamente mi vien da comporre, in realtà senza imposizioni o scelte preconfezionate o studiate a tavolino, ma proprio per il motivo più semplice del mondo: questo è ciò che mi piace! Gli altri ragazzi ovviamente girano tutti intorno al genere, chi in maniera più marcata, chi in maniera più aperta. Ma poiché quando ho “reclutato” i vari membri ho messo subito in chiaro quanto fosse fondamentale che piacesse questo genere, va da sé che è anche parte del loro DNA.
Il video che accompagna “Balance of Terror”, pezzo che dà il nome al disco, parla della violenza sulle donne tra le mura domestiche, quanto ti sta a cuore questo tema? E cosa ti senti di dire a riguardo?
Come ho detto, tutti i testi partono da un input autobiografico. Dico subito e in maniera molto chiara che nel mio caso si è trattato più che altro di un accenno, che ho immediatamente interrotto ed eliminato, e che comunque la violenza in una coppia può spesso essere psicologica e non solo fisica, e francamente non so cosa sia peggio. Tuttavia questo accenno di esperienza mi è bastato per guardare l’abisso dal bordo del baratro, mi ha segnato parecchio, facendomi anche immaginare tutte quelle situazioni in cui invece una donna non riesce a liberarsene, vivendo anni di incubo e violenza domestica. Dopo l’uscita del video, molte donne e ragazze si sono sentite di scrivermi in privato e raccontarmi spontaneamente la loro storia sofferta, e amici non avete idea di quanto questo sia dannatamente diffuso, più di quanto si immagini, dal momento che è difficile che si renda pubblico e di solito si tiene nascosto a tutti. Invece è una realtà quasi all’ordine del giorno, è pazzesco ma è così, ogni nostro vicino di casa può essere il violento di turno, come ogni adulto può essere il frutto di violenze subite da piccolo e così via. E’ allucinante, vorrei poter dare la forza a tutte di ribellarsi, fuggire, denunciare!
Amo molto il pezzo “Fashion”, il messaggio potrebbe essere quello di essere sé stessi sia interiormente sia a livello di vestiario e di non seguire alcun pensiero imposto o moda?
Esatto, il significato non è soltanto quello “pratico” dell’immagine esterna e del look, dei pregiudizi della nostra società (per lo più quella italiana!) che fonda le sue condanne morali spesso soltanto su una giacca o un tatuaggio in vista, e così via. L’idea è proprio quella di liberarsi da costrizioni e oppressioni esterne e sentirsi finalmente a proprio agio nelle proprie vesti anche morali, e perseguire la strada delle proprie passioni. Questo è stato uno dei primi pezzi che ho proposto ai ragazzi della primissima formazione Spidkilz, presente nella “Ultra Demo” e non nell’album, non per discriminazione, anzi, proprio perché volevamo lasciarlo nella sua spontanea aggressività e ruvidezza di quando è nato.
Quando hai iniziato ad ascoltare questo genere di musica, quanti anni avevi e cosa ti ha colpito più di tutto?
Nonostante mi fosse già capitato all’orecchio qualcosa di heavy durante la mia pre-adolescenza (ricordate la colonna sonora degli AC/DC nel film “Brivido” di Stephen King? Era il 1986 e io avevo 13 anni e lo vidi al cinema restandone folgorata), posso dire che la mia totale ed irreversibile “conversione” sia stata a 16 anni e mezzo. Fino ad allora ero sempre stata totalmente delusa dalla musica “commerciale” che i miei coetanei ascoltavano, e non mi ritrovavo in niente (credo sia la crisi si ogni giovane metallaro prima di trovare il suo gusto!), amando tuttavia gruppi come Eagles, Simon & Garfunkel, Dire Straits e via dicendo (che amo tuttora). Ma l’energia e la ribellione del Metal.. quando arrivò nella mia vita mi portò il fuoco nelle vene, e ancor oggi stanno usando gli estintori, ma non si spegne!
Da amante di musica blues e country non ho potuto non ascoltare il tuo pezzo di chitarra e voce che hai pubblicato sul tuo canale Youtube… a quando un disco interamente acustico?
Mi fa molto piacere questa domanda e soprattutto che tu abbia notato e apprezzato. In effetti, come ho detto giusto nella risposta precedente, il mio background pre-metal è molto acustico, e io stessa a 16 anni iniziai a suonare l’acustica, che amo allo stesso modo ancora oggi e che comunque mi serve per la composizione. Ho già svariati pezzi pronti, che attendono solo gli arrangiamenti e una registrazione professionale, e penso di poter dire che, se il tempo e la vita me lo permetteranno, finiranno sicuramente prima o poi in un mio disco solista totalmente acustico. E’ una delle piccole grandi soddisfazioni che vorrei davvero togliermi prima di lasciare questo mondo!
Grazie Elisa, a te le ultime righe per salutare chi ci legge:
Sono io che ringrazio te, tutti voi e le realtà che si impegnano con passione per mantenere vivo il mondo della musica e dare informazione, spazio e visibilità ai gruppi nostrani, che mai come oggi stanno facendo molta fatica in Italia ad avere anche solo il minimo riscontro. Ma mi piace pensare e all’occorrenza dire: comunque vadano le cose, e in ogni caso, se suonare vi piace, FATELO, a prescindere da tutto e tutti.
Buona musica!