(Amputated Vein Records, 2013)
1. Scalped Curing Orgasm
2. Foreplay Amputation
3. Submission To Decomposition
4. Concrete-Filled Rectum
5. Decomposed In Autofellation Pose
6. Defloration Through Acid Injection
7. Masturbating Ferocity
8. Intentional Vermin Infestation (Instead Of Artificial Insemination)
9. Overfed With Excrements
10. Forced Foreskin Soldering
11. Maggots Swollen Tits
12. The Aftertaste Of Her Excreta
13. Harvesting The Adipocere
14. Gangrenous Delicacies
15. Torturous Intimacy
16. Milking The Festering Prostate
17. Coitophobic Self-Castration
Ecco la seconda fatica della band russa Perverse Dependence, che dopo il violentissimo Gruesome Forms Of Distorted Libido, risalente al 2009, torna in scena con un nuovo full-length dal titolo Patterns Of Depravity, rilasciato a metà estate del 2013 via Amputated Vein Records.
Per chi ancora non conoscesse i Perverse Dependence, la loro proposta è un brutal death metal con un forte approccio grindcore, quindi con loro abbiamo di norma a che fare con brani molto brevi ed immediati che trasudano brutalità e violenza da tutti i pori. Questo Patterns of Depravity di certo non fa eccezione, la band ha mantenuto il suo marchio di fabbrica ed è riuscita a realizzare un lavoro di ancor maggiore qualità rispetto al suo predecessore. Dopo anche solo un rapidissimo ascolto si possono notare una composizione ed un song writing molto più articolati, una struttura più solida ed un sound più chiaro e comprensibile, che esalta tutte le qualità tecniche della band, che si esibisce in pattern complessi e contorti, eseguiti a velocità esorbitanti, tra ritmiche frenetiche, blast-beats taglienti e stop’n’go improvvisi. Patterns Of Depravity è un album glaciale e scarno, che non lascia spazio a intro, outro o interludi; la sua immediatezza e la sua brutalità sono capaci di pietrificare l’ascoltatore e questo viene subito messo in chiaro da “Scalped Curing Orgasm”, prima traccia del lotto, che apre le danze con un pattern macina ossa travolgente e diretto. Ovviamente a tutto questo dovete aggiungere anche un bel growl cavernicolo che accompagna ed esalta ogni brano.
Passando ad un analisi “track by track” dell’album, si può sicuramente dire che è composto da tracce veramente ben riuscite ed efficaci nel loro intento: partendo dalla già citata “Scalped Curing Orgasm” si prosegue con “Foreplay Amputation” e “Concrete-Filled Rectum”, ottimamente architettate; successivamente si giunge a “Masturbating Ferocity”, traccia più rilevante del disco, che spicca per il suo perfetto mix di brutalità e tecnica. Non vanno dimenticati brani come “Forced Foreskin Soldering”, “The Aftertaste Of Her Excreta ” e “Torturous Intimacy”, che compongono la parte conclusiva dell’opera e ciò nonostante risultano ugualmente ben strutturate e perfettamente eseguite.
Per concludere, Patters of Depravity è un opera estrema, fredda e violenta, che nonostante non sia minimamente innovativa non ricade mai nel ripetitivo o nel noioso, regalando bensì venticinque minuti tanto intensi ed esaltanti che si giunge al termine senza quasi rendersene conto. I Perverse Dependence hanno svolto un ottimo lavoro, dimostrando di essere una band che ha ancora molto da dire in ambito di musica estrema, e collocandosi appena dietro quelle realtà russe che più hanno spiccato a livello internazionale in questi ultimi anni come Katalepsy, Abominable Putridity, e 7H Target.
7.5