(Century Media, 2014)
1. Intrusion
2. Fireheart
3. Voyager
4. Into the Endless Abyss
5. In the Abscense of Existence
6. The World We Left Behind
7. Tear You Down
8. On the Other Side
9. Epitaph for a Dying Star
I Nachtmystium sono senza dubbio una delle band di punta del black metal statunitense e, da quando hanno iniziato a prendere le distanze dal suddetto genere con il rilascio di Assassins nell’ormai lontano 2008, hanno guadagnato un folto gruppo di sostenitori anche qui nel vecchio continente. Con queste premesse è difficile non avere una certa curiosità nei confronti della musica di Blake Judd e soci, ed è proprio con quest’animo che ho iniziato l’ascolto di The World We Left Behind.
Senza bisogno di perdersi in interminabili premesse e inutili giri di parole, si potrebbe definire l’ultima fatica dei Nachtmystium come un album “di mestiere”, vale a dire un lavoro che, anche se composto, suonato e registrato con indubbia professionalità, trasmette ben poco, come se non avesse poi molto da dire. Messo in chiaro questo aspetto, andare ad analizzare il lavoro degli statunitensi è decisamente più semplice. The World We Left Behind ha il pregio di essere piuttosto orecchiabile: qualche riff azzeccato indubbiamente contribuisce a questo aspetto, ma in massima parte il merito va alla voce, che tramite la ripetizione ossessiva di alcune frasi, riesce a far insidiare nella testa più di un brano. Nonostante l’impegno di Blake Judd dietro il microfono, non si può far a meno di notare che The World We Left Behind è un album estremamente piatto e lineare, che adotta soluzioni quasi sempre banali e scontate, rendendo l’ascolto privo di momenti realmente esaltanti. A conti fatti la title-track risulta il brano maggiormente riuscito, grazie all’originale inserimento di influenze elettroniche ben amalgamate con il sound dei nostri, le quali si fanno vive, con risultati decisamente meno riusciti, anche in “Epitaph for a Dying Star”, il brano conclusivo, con qualche frase pronunciata con una voce robotica decisamente fuori luogo.
The World We Left Behind è il classico album da lasciar scorrere in sottofondo, godibile ma nulla di più, senza dubbio se non fosse un disco targato Nachtmystium susciterebbe molto meno clamore. Se non siete sostenitori della band potete passare tranquillamente oltre, se volete avvicinarvi ora alla musica di questo combo statunitense consiglio invece di iniziare da un altro album.
6.0