(Artery Recordings, 2015)
1. A
2. Soul Leach
3. Do You Have a Light
4. B
5. Hermit
6. C
7. The Comet
8. D
9. Pop 14
Non facciamoci ingannare dal numero delle tracce che compongono questa ultima release dei Will Haven: nonostante infatti siano accreditati nove pezzi siamo di fronte ad un EP che ci propone cinque nuove interessanti composizioni del gruppo californiano, mentre le altre quattro sono solo veloci intermezzi strumentali ,denominati A, B, C e D, aventi il compito di traghettare l’ascoltatore attraverso la possente musica della band, che oggi più che mai si presenta arcigna e spietata.
In Open The Mind To Discomfort l’evidente evoluzione sonora dei Will Haven ci propone un muro di suono post metal lapidario e monolitico, che tra le sue strette insenature abbraccia contaminazioni noise e sludge fino all’ hardcore derivato dalla timbrica vocale di Grady Avenell, che dopo travagliati cambi di line up è tornato nel gruppo già dal 2009 e oggi sembra essere in piena forma.
Nello specifico di questo EP troviamo pezzi come “Soul Leach”, “The Comet” e “Pop 14”, che ci aggrediscono frontalmente con le loro marmoree chitarre distorte dai forti richiami neurotici, mentre subdolamente un persistente rumore synth si insinua in modo sinistro e ci penetra nelle ossa facendoci raggelare il sangue nelle vene. In “Hermit” riaffiorano anche stacchi ritmici che ricordano il noise di matrice Unsane, mentre “Do you have a light” si differenzia perché, nonostante sia costruita su tribalismi post metal, si va ad unire a suoni decisamente doom ed a tratti fortemente gothic.
Siamo dunque di fronte ad un’opera infuocata, creatrice di scenari apocalittici, che divampa nelle orecchie e mette a dura prova gli speaker stereofonici, un loop di rumore solido che ha come unica tregua le cinque tracce strumentali, volte a creare un ossimoro musicale e capaci di regalare sensazioni contrastanti: si sta male e si gode allo stesso tempo in questo disco dei Will Haven, puro masochismo musicale assolutamente da provare.
7.0