(Relapse Records, 2015)
1. Arc Of Extinction
2. Dark Shales
3. KXL I
4. The Future Of Death
5. An Index Of Air
6. KXL II
7. The Greate Dying
8. Heavy Water
9. KXL III
Nonostante i Locrian abbiano una discografia capace dal 2005 di arricchirsi di sempre più materiale di alta qualità, la loro entrata nel roster Relapse Records ha segnato per la band una svolta importante e questo Infinite Dissolution si porta dietro tutte le aspettative ed i timori che si ha di solito nei confronti di un secondo album.
Il metro di giudizio è il precedente Return To Annihilation, esordio su Relapse, un’opera opprimente che univa il drone, il noise ed il black metal riuscendo a soddisfare pubblico e critica musicale. Nonostante gli ingredienti non siano stati alterati, come viene dimostrato da subito con la traccia d’apertura “Arc Of Extinction”, Infinite Dissolution al contrario del suo predecessore gode di un respiro più ampio: “Dark Shales” ed “An Index Of Air” ad esempio sono pezzi particolarmente assimilabili per gli standard dei Locrian, grazie alle atmosfere post rock molto vicine ai Goodspeed You! Black Emperor.
Le atmosfere oscure e le frustrazioni catalizzate in urla disumane però non mancano assolutamente: riecheggiano pesantemente in “The Future Of Death”, traccia dalla forte componente black metal, ma si ritrovano anche in pezzi più elettronici ed ambient come “The Greate Dying” e “Heavy Water”, capaci di donare complessità all’intera opera e di risultare persino, dopo alcuni attenti ascolti, le tracce più riuscite dell’album.
I Locrian con Infinite Dissolution compiono un ulteriore passo avanti, il loro suono ancora più maturo e sfaccettato riesce a soddisfare chi aveva amato Return To Annihilation ed addirittura a creare un contatto con chi invece non era stato convinto a pieno dalle opere precedenti; siamo di fronte al punto più alto raggiunto dalla band ed il consiglio all’ascolto è praticamente obbligatorio.
8.0