Siamo molto lieti di pubblicare la prima intervista italiana agli Young and in the Way, band che per i buoni conoscitori della scena hardcore internazionale non avrà più bisogno di presentazioni e che in pochi anni, dal debutto avvenuto nel 2009, ha dimostrato il suo grande estro creativo. Originari dello stato del North Carolina, sono passati recentemente all’Europa per presentare i brani della loro ultima fatica uscita nel 2014, When Life Comes to Death, concentrato di black, crust e hardcore pubblicato dalla Deathwish Inc. Abbiamo posto ai ragazzi qualche domanda sulle recenti esperienze in Europa e sul futuro della formazione: di seguito le risposte, decisamente poco loquaci e un tantino sarcastiche sul finale. D’altronde, non potevamo certo aspettarci che una band tanto cupa e feroce fosse composta da ragazzi brillanti e dotati di grande sense of humour.
Benvenuti sulle pagine di Grindontheroad. Questa è la vostra prima intervista che rilasciate per l’Italia, vero?
Sì, questa è la nostra prima intervista italiana.
Quest’anno in compagnia di Converge, Trap Them e Harm’s Way avete girato l’Europa e avete suonato anche al Temples Festival. Due redattori di GOTR erano presenti e hanno parlato molto bene del vostro live. Come avete trovato il pubblico europeo? Come ha recepito la vostra musica?
Pare che l’Europa ci abbia ricevuto bene. Gli show sono stati grandiosi, suonare finalmente davanti ad un pubblico straniero è stata una fantastica esperienza e non potremmo essere più soddisfatti di così. I live sono stati allo stesso tempo accoglienti e caotici.
Con When the Life come to Death c’è stato un palese salto di qualità, sia per quanto riguarda tutto il lavoro di engineering del disco, molto più pulito e potente rispetto al passato, sia per il passaggio alla Deathwish e alcune date fuori dal continente nordamericano. Pensate quindi di essere usciti dall’underground e di aver compiuto un passo in avanti?
L’unico obiettivo per cui scriviamo e suoniamo musica è andare in tour con band che amiamo e pubblicare album di cui possiamo assicurare la riuscita. In fin dei conti abbiamo fatto entrambe le cose. Per quanto riguarda l’”uscire dall’underground”, non abbiamo alcuna intenzione di stare in superficie.
La Deathwish Inc. è un’etichetta indipendente molto importante, come è nata questa collaborazione? Sarà estesa anche alle prossime produzioni?
Jake e Tre della Deathwish inizialmente ci hanno contattato per lavorare insieme nel 2013, noi eravamo nel bel mezzo della fase di scrittura dell’LP successivo, quindi il momento era quello giusto. Onestamente, non potremmo essere più contenti di così con Jake, Tre l’intera famiglia Deathwish. Jake è una delle persone più prolifiche nella comunità hardcore e metal e gli YAITW rimarranno con la Deathwish Inc. fin quando loro ci vorranno.
In questi anni siete stati sempre molto prolifici, potete dirci se c’è già qualcosa di nuovo all’orizzonte, come un ep, uno split o un full-length?
Noi siamo sempre al lavoro su materiale nuovo: dato che siamo una band che va in tour una o due volte all’anno, spendiamo la maggior parte del nostro tempo scrivendo per gli YAITW o per uno dei nostri altri progetti. Al momento, gli YAITW hanno appena ultimato uno split che sarà annunciato all’inizio del 2016, allo stesso tempo stiamo lavorando al nostro prossimo album per Deathwish Inc.
C’è qualche band italiana con cui fareste volentieri uno split album?
Certamente i The Secret o magari i Goblin… A dire il vero, dopo aver cercato su Google “Band italiane”, pensiamo che ci piacerebbe fare uno split con i Lacuna Coil, fateci sapere se poteste renderlo possibile.
C’è la possibilità che passiate per l’Italia nel 2016?
Non abbiamo piani per il 2015/2016 riguardo l’Italia, però stiamo aspettando un’e-mail dai Lacuna Coil per uno split, magari possiamo organizzare qualcosa.
Quale è la soddisfazione più grande che vi ha dato finora la musica?
La possibilità di portare il nostro bassista Derrick dall’altra parte del mondo, così da sentirlo lamentarsi per il cibo.