Per ogni fanatico del brutal death metal “che conta”, il nome di Matti Way non ha certo bisogno di presentazioni: insieme ad AJ Magana e a pochissimi altri, rientra nel gotha di quei cantanti che, negli ultimi dieci-quindici anni, hanno maggiormente influenzato chiunque, preso un microfono in mano, abbia provato a fare growls gutturali, profondi, disumani.
D’altronde, in un mondo talvolta derivativo come quello di certa musica, lo stile à la Matti Way, infatti, è decisamente unico e riconoscibile al primo ascolto: profondo, tagliente, capace di essere inumano sia sui gorgoglii più incomprensibili, sia sulle parti in cui le lyrics vengono scandite in maniera spietata (chi scrive, non per niente, adora She Lay Gutted dei Disgorge).
Sparito per qualche anno agli albori del nuovo millennio, negli ultimi tre anni il nostro old boy è tornato a far parlare di sé, grazie a diversi progetti e collaborazioni, last but not least, l’album degli slamsters russi Abominable Putridity (Anomalies of an Artificial Origin, via Brutal Bands). Di questo e d’altro Grind on the Road ha parlato col tatuatissimo e biondo singer californiano.
Ciao Matti! Come vanno le cose? Credo non ci sia bisogno di presentare un cantante del tuo livello! Iniziamo con una domanda piuttosto inusuale per una metal webzine… Com’è il tempo nella California del Sud? Facci morire d’invidia, visto che qua, nella Sunny Italy, da qualche giorno si congela [l’intervista è stata scritta a inizio gennaio, quando, nell’area dove risiede chi scrive, c’erano costanti – 25°; nota di Glauko]…
Matti Way – Beh, qua dove vivo, oggi fa freddo e piove…
Recentemente sei tornato in auge sul nuovo cd degli Abominable Putridity: come ti senti in merito? In che modo t’hanno contattato i ragazzi della band?
Matti Way – Semplicemente m’han scritto un messaggio su Facebook e, non appena m’han fatto sentire qualcosa del nuovo disco, mi son subito sentito entusiasta di come il loro album avrebbe suonato e, infatti, ora come ora, sono pienamente soddisfatto del risultato finale.
Continuiamo a parlare di Anomalies of Artificial Origin… Su quel cd ci sono probabilmente i quattro migliori cantanti californiani (se non del mondo!) in ambito brutal death metal: tu, Angel Ochoa dei Condemned, AJ Magana (ex-Defeated Sanity, ex-Disgorge) e Corey Athos dei Flesh Consumed! Sei soddisfatto della tua performance? Che ne pensi degli altri tre ragazzi in questione?
Matti Way – Per quanto riguarda la mia performance, sono contento: penso che quelli presenti sul nuovo disco degli Abominable Putridity siano i miei migliori patterns vocali di sempre. Penso che AJ, Angel e Corey, oltre ad essere fra i miei migliori amici, siano anche tre fra i cantanti più pazzeschi che abbia mai sentito! Un altro tizio di cui apprezzo il modo di cantare è quel ragazzo italiano, un certo Mariano dei Septycal Gorge: dovresti tenere d’occhio questa band!
Qualche anno fa sei tornato in scena grazie al progetto dei To Violently Vomit e, poco dopo, coi Pathology: ci potresti dire qualcosa di più riguardo queste realtà?
Matti Way – I To Violently Vomit sono i miei fratelli con cui ho condiviso la fantastica esperienza nel periodo coi Disgorge; i Pathology sono una band della zona di San Diego: ho fatto due cd con loro e li reputo buoni amici. Presto i To Violently Vomit registreranno qualcosa d’originale, ma credo che i tempi saranno un po’ rallentati dal fatto che i Disgorge siano ritornati, il che è una grandissima notizia!
Per l’appunto, cosa ne pensi della reunion dei Disgorge – quelli “veri”, di San Diego! -? Levi Fuselier, la voce dell’ultimo Parallels of Infinite Torture, canterà con loro? Personalmente preferirei te come lead singer, eheh!
Matti Way – Per quanto riguarda la reunion, è una figata: non vedo l’ora di sentire le loro nuove cose! Non penso che ci sarà Levi come cantante… e sfortunatamente nemmeno io potrei, perché, col lavoro che sto facendo ora, purtroppo, non avrei alcuna possibilità di potere fare un tour. Beh, comunque grazie per i complimenti e le buone parole (ride)!
Sei una delle più grandi influenze per ogni cantante brutal degli ultimi dieci anni… ma… anni or sono, chi era ad influenzare Matti Way?
Matti Way – Le mie influenze principali sono state Bill dei Carcass, Ross degli Immolation, John dei Broken Hope e Frank dei Suffocation: ce ne sarebbero diversi altri, ma credo che questi quattro siano decisamente i più importanti.
Amo totalmente come hai cantato su She Lay Gutted (disco dei Disgorge del 1999)… Parevi un John Ptacek (Broken Hope) in versione ultra-ribassata in quanto a gutturalità! Ti pare un’osservazione fuori luogo? Tu che ne dici?
Matti Way – (Ride) Lo sai che, a quei tempi, un sacco di persone mi faceva notare la stessa cosa? In quanto alla tecnica gutturale, c’era anche chi mi chiedeva, soprattutto diversi anni fa, se usassi effetti vocali come il pitchshifter. Posso assicurare che, su ogni disco dove c’è la mia voce, ho cantato mettendoci tutto di mio, in exhale! Grazie ancora per le buone parole!
Oggi come oggi chi sono i tuoi cantanti death metal preferiti?
Matti Way – Beh, in parte t’ho risposto già prima; a questi aggiungerei Blue dei Guttural Secrete, Matti dei Carnage, Renato dei Disembowelment e Jonathan, il ragazzo che m’ha sostituito nei Pathology.
Novità dai Cinerary? Sul vostro profilo di Facebook, da tempo, c’è scritto che vi state preparando per ritornare… Spettacolo!
Matti Way – Al momento i Cinerary stanno scrivendo del materiale per un imminente full length; non vedo l’ora d’entrare in studio con loro!
Cosa ascolta Matti Way quando non ascolta death metal?
Matti Way – In verità, per lo più ascolto i grandi classici del genere, ma anche band come Trial of the Bow, Burzum, Chronaexus, Killgasm, Atelecine e Acid Bath.
Ok man. Grazie per il tuo tempo e per le tue parole… Ti lascio quest’ultimo spazio libero per dire cosa vuoi! Saluti dall’Italia!
Matti Way – Grazie a te, amico! Ma anche un GRANDISSIMO GRAZIE a chi mi/ci supporta: senza di voi, gente, noi non saremmo nessuno!