(Debemur Morti Productions (France), I, Voidhanger Records (Italy), 20 Buck Spin (USA), Aurora Australis Records (Australia), Blood Harvest Records (Sweden), Hell’s Headbangers (USA))
1. Arcanæ Manifesta
2. Cloister of the Temple of Death
3. Gatekeeper’s Scroll
4. Alchemy
5. Levitating Stones
6. Emanation
7. Meditation of Transcendental Evil
Formatisi nel 2010, gli Ævangelist si sono sempre distinti per le produzioni lo-fi e il martirio sonoro proposto. L’eclettismo sonoro degli americani è andato via via modificandosi negli anni, a partire da un deciso inasprimento del sound, passando per una claustrofobica resa sonora e concludendo con quel manifesto di originalità e fantasia che è stato Writhes In The Murk (album capace pure di dividere la fanbase dei nostri). Con la consueta scadenza annuale gli americani tornano sulle scene presentando il nuovo Enthrall To The Void Of Bliss e possiamo già anticiparvi che anche questo lavoro non lascerà indifferenti coloro che seguono i rituali musicali dei Nostri.
La base sonora è da sempre immutata e tale rimane anche nel 2015: black metal rituale ed ammorbante pesantemente miscelato con le correnti più moderne del death metal. Come su ogni nuovo lavoro però la parola chiave è evoluzione, e questo nel dizionario degli Aevangelist significa soffocamento, caos e disorientamento. Se nel precedente Writhes… la chiave di lettura si basava sull’ossimoro formato da sax + dissonanze strumentali, anche in Enthrall… i nostri inseriscono elementi decisamente in contrasto con la base di fondo. Data la scarsa qualità sonora delle registrazioni (scelta azzeccata ma funzionale solo ed esclusivamente per gli Ævangelist) è difficile riuscire a riconoscere ogni singolo suono, ma questo nuovo album è pieno zeppo di novità srumentali. Pause inesistenti e strumenti (arpa? mellotron? xilofono?) decisamente in primo piano e in totale controtempo rispetto a chitarra e batteria, oltre all’alternanza con dinamiche decisamente groovy, riescono nell’intento di estraniare l’ascoltatore e di destabilizzarne le percezioni.
In poco meno di un’ora il quarto lavoro di Matron ed Ascaris riesce a guadagnarsi un posto come album più eclettico e”strano” nella loro discografia. Badate bene, però, che tale insieme di elementi risulta alle volte forzato e troppo pieno per così dire; i pochissimi spazi lasciati vuoti (quasi ad esclusivo utilizzo nei rallentamenti doom sparsi qua e là), fanno ottenere alla band una menzione per originalità ma anche un punto in meno dovuto agli sbadigli che incorrono alla lunga. Se gli Aevangelist si fossero presi un po’ di tempo in più per meglio bilanciare tutti questi elementi probabilmente Enthrall To The Void Of Bliss sarebbe stato pure capace di superare il precedente Writhes In The Murk. Teniamoci comunque pronti per la collaborazione, di prossima pubblicazione, Ævangelist/Blut Aus Nord (c’è già da avere paura).
6.5