(Alerta Antifascista / Moment of Collapse Records, 2014)
1. Sacrifice
2. Fiend
3. Inferno
4. Submerged
5. Guiltless
6. Eternal
A cinque anni dalla loro nascita i canadesi Alaskan continuano a navigare nelle rassicuranti acque del post metal / sludge; questo secondo full-length, dal titolo Despair, Erosion, Loss, per usare una metafora marittima punta sempre a ricreare la famosa “quiete prima della tempesta”. Efficaci sali e scendi emozionali vengono infatti alternati a notevoli sfuriate che rimangono subito impresse nella testa dell’ascoltatore, come capita ad esempio in “Inferno”.
Le chitarre, sempre orientate alla melodia, tessono infinite trame tristi e scoraggianti, mentre il basso, slabbrato e plumbeo, e la batteria, dinamica e convincente, con il loro incedere scolpiscono nella nostra mente i tetri paesaggi marittimi musicalmente dipinti in Despair, Erosion, Loss. Le vocals sofferte e urlate scandiscono i tempi e fanno in modo che l’album scorra bene e non annoi mai, coinvolgendo l’ascoltatore soprattutto all’ altezza di certi brani, come “Fiend”, in cui l’emotività raggiunge livelli molto apprezzabili. Su tutte bisogna però citare “Guiltless” e “Sacrifice” (dotate anche di ottimi inserti di violini e archi), che con il loro allettante incedere creano oscuri corridoi senza fondo in cui la nostra mente si perde senza più trovare uscita.
Gli Alaskan hanno il grande pregio di risultare semplici, sinceri e personali. La band in Despair, Erosion, Loss ha cercato per prima cosa di trasformare in musica il proprio personale stato di abbandono per poi trasmetterlo e imprimerlo, in soli quaranta minuti, nella testa dell’ascoltatore; in una buona parte ci sono riusciti. Certo, le coordinate sono sempre tra il post metal e lo sludge, ma la cosa “strana” e che in questo caso non viene così spontaneo citare i soliti nomi come punto di riferimento o paragone.E di questi tempi, in questo genere, è già una grande notizia.
7.5