(Prophecy Productions, 2012)
1. Autre Temps
2. Là Où Naissent Les Couleurs Nouvelles
3. Les Voyages De L’Âme
4. Nous Sommes L’Emereaude
5. Beings Of Light
6. Faiseurs De Mondes
7. Havens
8. Summer’s Glory
Il nuovo disco degli Alcest è tanto immediato da gustare quanto difficile da giudicare. Se infatti lo prendiamo così com’è, Les Voyages De L’Âme è un disco piacevolissimo all’ascolto, che conferma quanto raffinato sia il gusto melodico del leader Neige e che farà la gioia di tutte le persone che in numero sempre maggiore seguono la band transalpina. Tuttavia, dato che seguiamo questa interessante realtà fin dagli esordi, è inevitabile fare un confronto con le precedenti releases del gruppo, o almeno coi due precedenti disconi, in cui i francesi si erano già parecchio discostati dalle atmosfere del comunque ottimo EP di debutto Le Secret.
Questo nuovo album è sicuramente il meno sorprendente tra quelli composti da Neige (potremmo qui includere anche molti dei suoi altri progetti, come gli Amesoeurs, autori di un unico full-length di rara bellezza): il primo Souvenirs D’Un Autre Monde era stato un disco spiazzante, una piccola gemma, in cui non c’era assolutamente nulla di black metal, e in cui trionfava lo shoegaze e le atmosfere elegiache che rendevano ogni pezzo un dolcissimo capolavoro poetico. Écailles de Lune aveva sorpreso, ponendosi a metà tra il disco precedente e gli esordi influenzati dal black metal; n’era venuto fuori un disco splendido, avanguardistico, mutevole e variopinto, dotato di forti chiaroscuri emotivi. In questo nuovo album gli Alcest sviluppano ancora di più il loro lato melodico, limitando al massimo le incursioni black metal, ma senza raggiungere il livello di pathos di Souvenirs, e dimostrando in maniera a tratti quasi troppo evidente quanto devono ad alcuni gruppi nati al di qua delle Alpi: parliamo dei sottovalutati Klimt 1918 (Undressed Momento vi dice niente?) e soprattutto i magnifici Novembre, che hanno influenzato tantissime realtà internazionali (in particolare negli attuali Alcest si sente non poco Classica) ma la cui importanza non verrà mai abbastanza riconosciuta in Italia.
Les Voyages De L’Âme è comunque un gran bell’album, dotato di momenti notevoli, e, pur essendo maggiormente lineare rispetto ai predecessori, è certamente in grado di farvi emozionare nelle sue parti più sognanti: non mettiamo in dubbio l’abilità compositiva di Neige, riteniamo solo che questa volta non abbia osato come in passato, dando vita comunque a pezzi ispirati e notevoli nella loro immediatezza. Per fare alcuni esempi, l’opener “Autre Temps” ha un ritornello che vi entrerà in testa dal primo ascolto, ed un andamento che si fa apprezzare subito; la titletrack esplode poco dopo la metà del brano in un’apertura melodica da brividi, e “Faiseurs De Mondes” (l’unico brano, insieme a “Là Où Naissent Les Couleurs Nouvelles”, in cui si sentono screaming vocals), col suo incedere incalzante interrotto da break atmosferici dal sapore post rock, sembra il perfetto punto d’incontro tra questi Alcest più “solari” e i brani malinconici del precedente album.
Menzione speciale va alla conclusiva “Summer’s Glory”, vera perla che vi invitiamo a scoprire, nascosta com’è in fondo alla tracklist, un brano che dimostra come, quando ci sono dei compositori maledettamente bravi di mezzo, diventa davvero difficile parlare male di un album anche se si è rimasti un po’ delusi. Lo ripetiamo: Les Voyages De L’Âme è davvero notevole, ed ha le potenzialità per piacere molto anche a chi non si è mai accostato a questo tipo di “musica malinconica”, perché è un disco poetico, delicato e ispirato. Diffidate però di chi vi parla di capolavoro e di originalità: gli Alcest non hanno inventato niente, ma considerata la loro bravura (e dato che i Novembre sembrano scomparsi), probabilmente ascolteremo quest’album a lungo. Sperando che Neige riporti la sua creatura ai fasti di un tempo non tanto lontano.
7.5