(Autoproduzione, 2012)
01. The Stranger
02. A Torch Lit In Doubt
03. Lovers
04. Walk The Path Of Men
05. Traitors Are Tainted
Un metalcore abbastanza moderno e intriso di clean vocals è quello che ci propongono i milanesi Arms Like Anchors in questo nuovo EP intitolato The Strangers. Quello che al primo ascolto si nota in maniera evidente è una produzione degna di band più affermate, cosa che negli EP autoprodotti è abbastanza difficile da trovare, quindi sento di fare ai ragazzi i complimenti per i suoni ricercati nel making di questa uscita, davvero di altissimo livello e al pari di produzioni molto più blasonate.
Gli Arms Like Anchor sono una formazione di recente nascita ma il songwriting sembra già abbastanza maturo e ferrato, lo scorrere delle tracce rafforza l’idea di una band che sa bene come sfruttare le proprie capacità e le proprie idee nonostante suonino un genere che ormai nel 2012, ha ben poco da dire in fatto di innovazione.
L’opener “The Stranger” è brutale al punto giusto e prepara il terreno sul quale si muovono i successivi pezzi che compongono l’ep: i breakdowns, immancabili, sono una caratteristica del metalcore e nella loro semplicità hanno trovato solo nel djent un minimo di innovazione grazie all’utilizzo di tempi dispari e alla capacità tecnica degli interpreti ma anche in questo è doveroso fare un plauso ai ragazzi per la capacità di suonare mosh su mosh cercando di essere quanto più personali possibile. Se sui breakdowns siamo d’accordo, sulle clean vocals il discorso è diverso, le soluzioni vocali in questo frangente risultano essere deboli e poco originali nel loro utilizzo smodato e onnipresente nelle tracce.
Aldilà del gusto personale anche l’utilizzo dell’elettronica risulta efficace, come nel finale di “Walk the Path of Men”, ma è quando i ragazzi vanno su mood più violenti che non fanno sconti a nessuno: avrei preferito pezzi tirati e con melodie più ricercate, alla While She Sleeps, che ritornelli smielati come quelli in “Lovers” alla A Day to Remember & Co. Questo è probabilmente l’unico neo di un EP che si lascia ascoltare molto facilmente, e che è prodotto in maniera divina. Un po’ più di attenzione sulle linee vocali melodiche e un po’ più di personalità (acquisibile con l’esperienza) nel songwriting potrebbero regalare ai ragazzi molte soddisfazioni.
6.5