Se il nono album degli olandesi Backfire! servisse a dimostrare quanta influenza hanno avuto i Madball e, più in generale, il NYHC nello sviluppo (si fa per dire) dell’hardcore di oggigiorno, allora l’obbiettivo sarebbe pienamente raggiunto.
Con tutta sincerità, questo genere sta diventando decisamente noioso non solo per chi la ascolta, ma anche per chi si trova a doverlo recensire. Le recensioni stesse, infatti, mano a mano sono sempre più uguali, pregne di termini ultra-abusati che, come ombre, seguono i vari lavori discografici. Che l’originalità non sia nemmeno fra le aspirazioni di gran parte dei gruppi della cosiddetta “scena” appare ormai ovvio, ma che proprio a causa di questo il genere in sé stia subendo sempre più un’involuzione (che lo porta a toccare vette di “ignoranza”, “monotonia”, “auto plagio” -ecco i soliti termini) è cosa in qualche modo recente.
La diretta e triste conseguenza di questa impietosa gara a “chi è più uguale all’altro” (e, in questo campo, l’hardcore deve sapersi difendere forse solo dal black metal) è proprio l’uscita di album del genere. Non uno spunto di novità, non un momento in cui il disco non sappia di già sentito, non una traccia che non assomigli a quella immediatamente precedente. Ricca, invece, la collezione di cliché: cori da stadio in sottofondo, pezzi corti e che non concepiscono l’idea di un riff ben identificabile durante tutto l’arco della canzone, breakdowns ad ogni momento, voce ben compressa e costantemente adagiata sullo stesso tono, atteggiamento “machista” alla “si salvi chi può”, a corredare il tutto. Ed il bello, come se non bastasse, è che sulla biografia myspace del gruppo si legge di come, nonostante i cinque anni intercorsi fra questo “In Harm’s Way” e il precedente “Still Dedicated”, stilisticamente non sia cambiato nulla. Una sorta di auto-goal commerciale ma che, evidentemente, funziona. Che sia proprio la suddetta “scena” a ricercare, paradossalmente, emozioni tramite la ripetizione di tutto ciò che ha già eseguito migliaia di volte (e al quale, a rigor di logica, più che emozionata dovrebbe essere abituata)?
Certo, dal vivo può risultare indubbiamente coinvolgente, ma per tutto il resto?
Voto: 4