(Comatose Music, 2014)
1. Devouring
2. Abomination
3. Religious Apocalypse
4. Shake Me (Ratt cover)
5. You’re In Love (Ratt cover)
6. Suicide (live)
7. No God (live)
8. Infestation (live)
9. Grinding Your Guts (live)
Tornano a farsi vivi i Bloodsoaked, band death metal americana fino ad ora capitanata dal solo Peter Hasselbrack come suo esclusivo progetto, che vede adesso l’innesto di un secondo chitarrista aggiuntivo (nome ancora non pervenuto) e l’uscita di questo EP, dopo il precedente The Death of Hope.
Tanto per essere chiari la band non suona technical brutal, non più perlomeno dopo il primo album fatto uscire nell’ormai lontano 2007 a titolo Brutally Butchered (che di “technical” non aveva molto in ogni caso). Dopo questa uscita Hasselbrack ha virato disco dopo disco verso una proposta sempre più monotona e sempre meno convincente, che arriva al minimo sindacale con questo EP. Può anche piacere, se vi aggrada sentire una versione ingessata dei Malevolent Creation con qualche spunto alla Pestilence di Resurrection Macabre, ma sapendo di cosa era capace la band sale non poca tristezza, considerando soprattutto che anche nel disco precedente dopo tre tracce scendeva inevitabilmente una gran noia. Ultimo fattore penalizzante è la voce di Peter stesso, che dal disco precedente ha incominciato a perdere colpi su colpi finendo per diventare una specie di urlo smorzato che ricorda alla lontana l’involuzione vocale dello stesso Patrick Mameli.
Tralasciando dal giudizio la titletrack, davvero pessima, scontata e ripetitiva (da evitare insomma), possiamo senza problemi annunciarvi che le prime due tracce seguono senza sforzarsi l’andamento del disco precedente senza aggiungere o togliere alcunché. Vi sono poi due cover degli storici Ratt che dividono un po’ il giudizio, poiché da una parte possono essere viste come una simpatica aggiunta all’EP mentre dall’altra sorge il dubbio del perché doversi ascoltare due cover di pezzi glam suonati in maniera identica con solo del distorto in più ed una voce che non rende affatto giustizia ai pezzi stessi. Parlando invece dei live qui fornitici, la qualità non eccelle di sicuro, ma almeno i brani danno prova del valore della band dal vivo, precisa e senza sbavature salvo ovviamente la voce che anche sul fronte live risulta molto penalizzata.
Alla fine i Bloodsoaked rientrano tra quelle band partite bene per poi cadere in scelte stilistiche o compositive che non si augurerebbero a nessuno. Considerando anche il fatto che le capacità tecniche non mancano la band avrebbe tranquillamente potuto sorprenderci anche al netto dei cambi stilistici operati, e invece…
5.0