(Relapse, 2013)
LP
B.T. – Control Room, Peace is the Victory
B.N. – Preemptive Epitaph for the Living
B.N. – The Antenna Galaxies
B.N. – Frack Baby Frack
CD
B.N. – The Duel of the Ant and the Dragonfly
B.N. – The Horizon on Lynx
B.N. – Horned Beetle Conflict
B.N. – Mantis Colony
B.T. – Control Room: Smoke Grind Sleep Mix
B.T. – The Story
Evviva! Uno split che puzza di culto e di leggenda lontano chilometri appena uscito da casa Relapse! Come non avere l’acquolina alla bocca, o, per lo meno, un po’ di sana curiosità, quando si leggono accoppiati nomi come Brutal Truth e Bastard Noise? Se lo stesso prodotto, infatti, fosse uscito lo scorso millennio, quando i secondi preferivano dedicarsi ad altro sotto il rispettatissimo moniker di Man Is The Bastard, oggi, probabilmente, questo sarebbe un disco considerato ai limiti del Sacro, presso tutta la comunità degli amanti dell’estremo senza compromessi.
Ma siamo nell’ultimo mese del 2013 e le due band in questione sono oramai in piena maturità; hanno, tutto sommato, sempre fatto il loro sporco lavoro, – soprattutto i Brutal Truth; i Bastard Noise sono sempre stati indecisi fra il darsi al powerviolence più primitivo e l’electro-harsh-noise più folle –, divertendo le masse e spaccando i sederi, e la stessa Relapse Records, il deus ex machina di questo splittone, non si può certo più definire una semplice etichetta underground. Insomma: stiamo parlando di tre entità che hanno piena coscienza di quanto sono, di quanto hanno dato e, soprattutto, che sanno quanto sono amate, ergo quale potenziale commerciale possano avere, con il giusto ‘pompaggio’ alle spalle. Per carità, non vedrete duettare i Brutal Truth con Justin Bieber, né i Bastard Noise ospitare Lady Gaga alle voce, però, sentendo questo The Axiom of Post Inhumanity più volte, ci si sente presi per il culo ogni secondo che passa.
Poteva essere un’opera sorprendente: due band che sì, rappresentano l’ortodossia di certa scena estrema, con sonorità distinte, riconoscibili, veri e propri trademarks; ma anche due entità che sanno sperimentare con intelligenza; dunque, un team up potenzialmente letale, perché, comunque, entrambi i gruppi sono sempre stati, con entusiasmo, fedeli a loro stessi ed alla loro proposta musicale.
Proporre un disco con una copertina palesemente ‘retrò’ – ogni riferimento ai primi due album dei Napalm Death, piuttosto che a certi Siege o 7 Minutes of Nausea, credo sia tutt’altro che casuale –, disponibile con contenuti diversi sia su vinile, sia su cd, con due nomoni protagonisti che non hanno bisogno di troppe presentazioni, è decisamente un’esca invitante per tanti amanti dell’estremo. Farcire il tutto con l’ennesima inutile opera harsh-noise citazionista e ultraderivativa, fra plagi da Eraserhead (il film di D. Lynch), rumorini degni dei peggiori macchinari de I predatori dell’anno Omega (trashone sci-fi anni Ottanta; un must per gli amanti del brutto), un dannatissimo rumore di fondo che parrebbe quello stridio che fanno i palloncini, quando li si lasciano sgonfiare, tenendoli stretti per l’imboccatura, per canzoni che vanno dai sette ai venticinque minuti, è invece un bel colpo basso.
Non so, forse sono idiota io che m’aspettavo due band che facessero il loro dovere, prendendoci a ceffoni in maniera più ‘ortodossa’ e, in altre sedi, non ho dubbi che ci sarà il recensore di turno che trova e celebra la genialità nelle soluzioni figlie dei Noisegate presenti in “The Duel of the Ant and the Dragonfly” o la scricchiolante semi-musicalità, dalle tinte scure, di “Mantis Colony”, o le derive ambient delle due “Control Room…”: non è certo il mio caso; secondo me, nel caso la Relapse v’avesse rapinato con questa doppietta di trve kvlt a buon mercato, fareste l’affare della vostra vita vendendo il tutto a 30 € al pezzo al primo hipster di passaggio, intortandolo che questo è harsh-noise di classe, vero, analogico, come andava nei gloriosi 90s, quando i laptop erano spermini nei testicoli cerebrali di Steve Jobs.
Non scendo sotto il 5, giusto perché voglio troppo bene a entrambe le band e aspetto eventuali (sensate) uscite a titolo personale. Amen.
5.0