(Pitch Black Records, 2011)
1. Nine Deaths in August
2. Rely on Fears
3. Bridge for Theism
4. Chained
5. Ariadne’s Thread
6. Irrational
7. Divine Authority Abolishment
8. Iconographies
9. Curtains of Cold
Come è capitato di recente di affermare: il black metal costituisce un genere musicale (o forse dovrei dire movimento artistico), fattibile da molti ma esprimibile in maniera impeccabile da pochissimi. La cerchia di band valide già dai maledetti esordi, risalenti al lontano 1987, resta tuttora ristretta ed elitaria (anche se a per molti il vero esordio è costituito dall’album De Mysteriis Dom Sathanas, datato 1994), e tuttora le band che possano spiccare dal mare della mediocrità restano non poche ma un numero molto ridotto.
Piacerebbe trovarsi di fronte una delle produzioni citate, ci piacerebbe senz’ombra di dubbio recensire un album diverso dalla massa informe e standardizzata che tanto è di abominio per artisti come Arcturus o Ihsahn, ma purtroppo la relaese in questione, costituita dal secondo full lenght dei greci Chained and Desperate non appartiene certo a questa ristretta cerchia.
La band è fautrice di una produzione molto stereotipata per i cliché in questione, certo non mancano dei buoni riff, come nell’intro mayhemiana di “Chained” o nel finale di “Iconographies”, ma il modo in cui tali idee sono state incanalate è caotico ed è appunto questo il vero punto debole dell’album: una fase di arrangiamento molto confusa ed estremamente forzata. Un esempio su tutti può essere rappresentato dall’alternanza tra scream e voce pulita, come nella titletrack o nel brano “Rely on Fears”, dove, a parere di chi scrive, l’assenza totale degli scream non avrebbe certo sfigurato.
In definitiva un album che si adagia completamente su tali scelte stilistiche per tutta la sua durata e arrivati alla fine si può affermare di aver tra le mani un lavoro che ripete fedelmente quanto ascoltato per anni. Nel momento in cui infine i nostri provano ad uscire dagli scantinati sopracitati, non può che denotarsi un’attitudine goffa ed una evidente immaturità artistica per ambire a quanto osato.
5.0