(Sevared Records, 2012)
1. Cunt Facial Vomitous
2. Lesbian Coprophagy
3. Spewing Anal Slurpee
4. Stump Fucked Piss Flaps
5. Mestrual Muck Pancake
6. Exquisite Flatulence
7. Ball-Gag Punishment
8. Smothered With Vaginal Cum
9. Licking A Treacly Ass
I Coprophiliac sono una band brutal death metal di Roma formata unicamente da due componenti: Mario Di Giambattista (Vulvectomy, Devangelic) alla chitarra, voce e drum machine, e David Cetorelli (Indecent Excision, Devangelic) al basso e alla seconda voce. La band aveva già rilasciato un demo nel 2009, ma è nel febbraio 2012 che debutta con il primo full-length ufficiale Whining Bitch Treatment, uscito per la Sevared Records.
Dall’artwork dell’album s’intuisce immediatamente che i Coprophiliac vogliono proporre un brutal death metal estremo, osceno e disturbante, contaminato da qualche influenza goregrind / porngrind. Di conseguenza possiamo già dire che Whining Bitch Treatment non è certamente un album adatto a tutti, tuttavia gli amanti dei sopracitati Vulvectomy, dei Clean Flesh o dei Torsofuck sicuramente sapranno apprezzare il lavoro svolto dalla band romana. Tutto il disco si basa su riff molto veloci e taglienti, alternando pattern più piatti e statici ad altri più cadenzati e ritmati; senza dubbio la band punta tutto sulla ferocia e sull’aggressività del brano, fondato su riff più frenetici e contorti possibili. La parte strumentale è accompagnata da due impronte vocali differenti: un growl imponente e gutturale si alterna con uno scream tra i più malati che si siano sentiti ultimamente. Tutto ciò purtroppo è supportato da una batteria elettronica ridicola, che non rende giustizia ai brani, ben composti dai due ragazzi romani, andando a minare la qualità dell’ascolto e facendo apparire il sound della band troppo finto e digitale. Da evidenziare, come dicevamo in precedenza, i diversi spunti mutuati dal porngrind, quindi aspettatevi stacchi, intro, outro e testi prettamente incentrati su pornografia e perversione.
Nel complesso i Coprophiliac, pur non spiccando per originalità, non hanno fatto un brutto lavoro, affermandosi anzi come dei buoni musicisti dotati di un’eccellente tecnica, ma purtroppo Whining Bitch Treatment è “indebolito” da una drum machine che, come già detto in precedenza, non convince pienamente. Se invece guardiamo il loro lavoro unicamente nell’ambito goregrind, o in quello brutal death metal più estremo, allora questo sicuramente va a collocarsi tra i migliori, grazie anche alla più che discreta produzione. Comunque sia aspettiamo del nuovo materiale da parte della band romana, che, con qualche piccolo perfezionamento, potrebbe diventare molto più valido. Nel frattempo attendiamo anche i risultati del loro nuovo progetto Devangelic.
6.5