(Relapse Records 2014)
1. It
2. Ghost Of Teeth And Hair
3. The Beast And The Drowning Bucket
4. Knights Of The Rail
5. We Live In A Cave
6. Sandwich For The Attic Angel
7. Stranger
8. Mister Frye, The Janitor Guy
9. Mary Is Coming
10. Honey And Venom
11. Freakery
12. They Buried The Lunchbox
13. Husband?
14.How To Wreck Your Life In Three Days
I Cretin sputano in faccia all’ascoltatore quattordici tracce di death / grind in piena tradizione old school e senza alcun tipo di compromesso. Velocità e durezza d’esecuzione lottano con assoli di matrice Slayeriana e sfuriate in pieno death (complice anche il fatto che qualche membro abbia militato negli Exhumed) si infilano nella carne, come schegge di lamiera in un incidente d’auto. Il ritmo è serrato e senza respiro; non c’è tregua, non c’è sosta in questo delirante treno senza freni pronto a schiantarsi insieme a voi contro un muro. I Cretin fanno venire subito in mente i Napalm Death e i Terrorizer ma, seppur sia doveroso citare questi gruppi essenziali di riferimento, non stiamo parlando di un clone, ma di una band che ha saputo dare un tocco di dinamicità e personalità a questo tipo di proposta, cosa percepibile per tutta la durata di Stranger, un disco che, in pieno stile grind, supera a malapena i trenta minuti suddivisi in quattordici tracce.
Alla fine è bello vedere che nel 2014, a oltre venticinque anni di distanza dal rilascio di Scum, ci sia ancora gente capace di proporre grind senza emulare Napalm Death, Extreme Noise Terror o Brutal Truth. Sicuramente i Cretin devono questa riconoscibilità al fatto di aver mosso i primi passi negli anni novanta, riuscendo così a respirare l’aria marcia che si respirava in quegli anni. Poi, per vari motivi e scelte personali di vita (un fondatore si arruola nei Marines) non riuscirono musicalmente a partorire niente se non un semplice demo nel 2003. L’album di debutto Freakery arrivò solo nel 2006, sotto Relapse Records, esattamente come il nuovo disco. In questo Stranger la novità maggiore è l’inserimento in line up di una seconda chitarra, capace di rafforzare la potenza esecutiva di tutto l’insieme. Ed è una donna, Elizabeth Schall, a suonarla, proprio come è di una donna la voce che vi conduce dentro al marcio di cui è composto Stranger, la cantante / chitarrista Marissa Martinez.
I Cretin, con il loro monicker (culturalmente parente di quello degli Anal Cunt), sono la prova vivente del detto “l’abito non fa il monaco”.
7.5