(Nuclear Blast, 2011)
1. The Knife
2. United
3. Carnival Is Forever
4. Homo Sum
5. 404
6. A View From A Hole
7. Pest
8. Silence
Tutti o quasi ricordiamo quello che è stato l’episodio più nero nella carriera dei polacchi Decapitated:
Era il 29 ottobre 2007 quando, in seguito ad un incidente stradale, il batterista Witold “Vitek” Kieltyka e il cantante Adrian “Covan” Kowanek riportarono gravissime lesioni che portarono successivamente alla morte di Vitek e alla non totale ripresa di Covan. Dopo essersi dedicato ad altri progetti (tra cui dei tour con i Vader) Vogg, chitarrista della band e fratello di Vitek , decide di arruolare nuovi elementi, risvegliando la sua creatura e componendo questo disco, che sancisce il definitivo ritorno della band, intitolato Carnival is Forever.
Il nuovo album è decisamente degno del buon nome dei Decapitated, tanto che può essere definito il perfetto successore di Organic Hallucinosis, perla death metal che la band sfornò cinque anni fa. Nonostante ciò parte dei seguaci della band (più legati ai primi album) definisce questa produzione scialba, piatta, identica a centinaia di produzioni delle tante metal band odierne.
Lo stile riprende laddove la band si era fermata col precedente lavoro, confermando la volontà di comporre un disco di ripartenza, un lavoro per riprendere il tutto lì dove era stato sospeso: Strutture che godono di una particolare costruzione che le rende claustrofobiche, ritmiche sincopate al limite dello sbilenco infarcite di fermate e ripartenze e cambi di tempo disorientanti. Se i Decapitated di Carnival is Forever dovessero essere paragonati ad altre band un
termine di paragone sarebbero senza dubbio i Meshuggah, dei quali riprendono i cardini principali, senza però plagiare i cinque schizzoidi svedesi; anzi, Vogg e compagnia fanno propri questi elementi, li rielaborano e danno un loro tocco personale al tutto, imprimendo così una sorta di proprio marchio di fabbrica. Il disco è ricco di dinamicità e non regala all’ascoltatore occasione di perdersi in cali di attenzione, ipnotizzandolo e segregandolo in una prigione di sensazioni molteplici che seguono l’andamento di violenti blast beat, assoli e potenti parti groove.
Cosa dire del nuovo corso dei Decapitated? Di certo non sono da meno di quelli estinti dopo il famigerato incidente che strappò la vita a Vitek. Non ci soffermeremo su quale disco sia migliore, se questo Carnival is Forever o il precedente Organic Hallucinosis, diremo solo che il nuovo lavoro funziona e si tratta, forse, di una delle uscite dell’anno data la sua efficacia e l’attesa che esso suscitava. I Decapitated di oggi sono così, prendere o lasciare gente!
Voto: 8