1. Dementia Senex – Blue Dusk
2. Sedna – Red Shift
Due brani di due band affini che seguono lo stesso concept di base. Sono questi piccoli dettagli che rendono gli split come Deprived operette interessanti. Di certo talvolta questo tipo di pubblicazioni può risultare fuorviante o scomodo, specialmente quando la personalità di una band prevale sull’altra, ma fortunatamente i Sedna ed i Dementia Senex (validissime realtà post, entrambe di Cesena) si dividono sapientemente lo spazio a propria disposizione, realizzando due brani che palesano influenze diverse mantenendo però un filo conduttore palpabile ed accattivante.
Il lavoro presentato si dimostra subito intrigante a partire dalla copertina, minimale ma attraente e splendidamente affine ai colori evocati dai titoli dei nostri. La scelta stessa di questi colori ha il suo senso: il concept cui abbiamo accennato si concentra sulle interazioni umane analizzate sotto lo spettro d’onda di un esistenzialismo malinconico che molto deve ai pensatori di fine ‘800 nonché ad un certo apolide metafisico (chi ha detto Cioran!?). I Dementia Senex aprono le danze con la loro formula di post pesantemente infarcito di death metal moderno già efficacemente collaudato sul precedente Heartworm, fornendoci però in questo caso una dose di malinconia tipicamente doom che permea tutto “Blue Dusk” e che arricchisce il sound generale. I Sedna chiudono in bellezza con “Red Shift”, brano in cui si possono rintracciare tutte quelle coordinate sonore (dal black metal allo sludge) che i nostri hanno mostrato con dovizia di particolari nel debut omonimo dell’anno scorso, in un formato più breve (ma non per questo meno intenso) e più diretto nella struttura. Degno di nota il legame espresso nel titolo tra il red shift astronomico e i rapporti umani.
Il fatto che si tratti di uno split composto da soli due brani non inficia minimamente la qualità del prodotto, che si presenta breve ma sufficientemente completo per farsi apprezzare. Lo sviluppo del concept segue una strada originale e molto apprezzabile, specialmente notando la palese unione che lega i titoli, la copertina ed i suoni stessi addottati. Unico neo, la futura dipartita di Cris dal ruolo di cantante dei Dementia Senex, cosa che pone un piccolo ma significativo interrogativo sui futuri sviluppi della band. Deprived è consigliato agli amanti del post metal in tutte le sue differenti sfaccettature, nonché a chi apprezza la musica fatta con la testa.
7.5