1. Darkness Inflames These Sapphire Eyes
2. Carved Into Shadows
3. Ascending The Throne
4. Of Stillness And Solitude
5. To Carry Myself To The Grave
6. Whispers Of Aeon
7. Excavated
Nel nugolo di band del circuito post black vi erano dei tedeschi che nel 2012 si erano distinti tra le altre uscite nel settore per un soffocante mix di atmosfere sulfuree e qualche spicchio di sludge e crust metal,che vennero frettolosamente catalogati nel girone post metal pur mantenendo un affinità fortissima col mondo del black metal. Ebbene, dopo appena due anni tornano i suddetti ragazzi con un album che è stato subito accolto da pareri entusiasti ed una generale trepidazione da parte di chi aveva apprezzato il lavoro precedente.
La prima differenza fondamentale che si nota non appena si oltrepassa il soffuso riff di intro della prima traccia è l’impatto di questo lavoro rispetto al disco precedente. Le atmosfere soffocanti sono in parte state accantonate, pur restando ben udibili nel sottofondo, in favore di una immediatezza ed un impatto nel riffing che può in parte richiamare alla mente gli inizi della seconda ondata del black metal. Potremmo facilmente svincolarci da una lunga descrizione del lavoro definendo questo Aeon Unveils The Throne Of Decay come una bella tirata di post metal feroce come pochi altri sentiti, ma vogliamo sembrare almeno un po’ professionali. Va notato per l’appunto come i Downfall of Gaia continuino a voler alternare due aspetti del moderno post che sembrano inscindibili a volte, l’impatto sonoro e la capacità riflessiva annunciata da rallentamenti più o meno carichi di pathos qua e là. La “cattiveria” e la brutalità del black metal si accompagna infatti a momenti decisamente più riflessivi e lenti, con qualche passaggio che potremmo accostare a quanto fatto dagli Altar of Plagues o dai polacchi Entropia. Indubbiamente, a differenza di questi ultimi, non vi sono episodi particolarmente memorabili in mid-tempo o melodie particolarmente catchy tali da rimanere in testa.
Il grosso problema del disco in questione è la marcata differenza di empatia del lavoro rispetto al suo predecessore. Manca in un certo qual modo l’anima in questa nuova fatica dei tedeschi, che hanno anche sensibilmente ridotto la qualità del songwriting. La batteria non risulta ben amalgamata con gli altri strumenti nei vari brani, la voce non è quel grido di rabbia che avevamo apprezzato nelle atmosfere soffocanti in Suffocating In The Swarm Of Cranes (bel gioco di parole eh!?), distinto e diretto a guidare i brani, ma ahimè risulta distante ed esageratamente confuso oltreché troppo rantolante (esperimento simile lo trovate nei lavori dei Twilight: trattasi di un riverberamento esasperato della voce, che nel caso degli americani è decisamente riuscito meglio) e la scelta ritmica dei versi non rende particolarmente giustizia all’economia dei brani. La ferocia e lo stile sono immediatamente riconoscibili, ma c’è uno strano senso di nudità in questo Aeon Unveils…; sarà perché precedentemente si faceva un maggior uso dell’effettistica, fatto sta che non ci sentiamo avvolti dai suoni o coinvolti come si dovrebbe tanto nelle esplosioni di aggressività quanto nei momenti più atmosferici. Nota dolente sono anche le soluzioni melodiche adottate, poco incisive e spesso esageratamente semplicistiche, cosa che, beninteso, può benissimo essere un vantaggio, ma in questo ambito sono risultati più competenti i nostrani Sedna.
Confido in ogni caso che ai sempre più numerosi fan della band tedesca questo nuovo lavoro venga a piacere senza grossi problemi, ma se rapportiamo il nuovo al vecchio un po’ di delusione resta. I Downfall of Gaia non se ne sono sicuramente usciti con una schifezza, ma pensiamo che abbiano ancora i mezzi per fare di meglio di quello che ci propinano nel 2014. Attendiamo fiduciosi un miglioramento nel prossimo futuro.
6.5