I Drunkside sono una band milanese formatasi all’inizio degli anni 2000 che, dopo il classico periodo di gavetta fatta di live e sala prove, arriva al debutto nel 2005, sotto forma di demo. Segue la prima prova sulla lunga distanza dopo soli due anni ed infine un EP, ossia questo “Rinchiuso in un corpo”. Al di là della proposta prettamente musicale, ciò che interessa ad un primo impatto è la modalità di produzione del disco stesso, realizzato in collaborazione con il sito www.rancore.it e con il non meglio precisato www.lapaguis.com e reso disponibile per il download gratuito.
Il quartetto milanese (a.k.a. “il lato malsano della Brianza”) propone un classico hardcore metal, figlio di gruppi quali Sick of It All, Cro Mags, Madball e compagnia bella. Tuttavia, con un altro punto di originalità rispetto alla proposta media in questo genere, l’intero cantato è in un limpido italiano, ben comprensibile nonostante l’attitudine gutturale. In sei brani (cinque effettivi più intermezzo) e meno di venti minuti il tutto si esaurisce, ma non prima di regalare un’ultima graditissima sorpresa: una versione totalmente stravolta del classico beatlesiano “Help!”, proposta come ghost track al termine dell’EP.
Ci sono tutti gli ingredienti tipici di quell’hardcore chugga-chugga che tanto richiama i classici scenari fatti di palestrati in canotta da basket, sempre pronti al mosh in nome delle vecchie glorie. Stilisticamente degni delle classiche realtà californiane, il limite più ovvio che tuttavia i Drunkside presentano è, chiaramente, quello della ripetitività del genere. Di indubbio coinvolgimento in sede live, dubito che il disco riesca a riscuotere lo stesso successo se sottoposto ad una frequenza di ascolti più assidua. Per chi si “accontenta” del ritmo coinvolgente, invece, i Drunkside vanno benissimo così come sono.
Voto: 6