(Mascot Records, 2012)
1. Zero is also a number
2. This aching isolation
3. Hz
4. Non sum qualis eram
5. Distances
6. Inversions
7. Creatio ex nihilio
8. In times of silence
9. For your glory, great deceiver
10. Nisi credideritis, non intelligentis
11. The motives of the machine
12. Singularities
13. Loves
Gli Enochian Theory sono una progressive rock/metal band inglese formatasi nel 2004 che ha debuttato nel 2005 con Our Lengthening Shadows, un album ormai dimenticato. La carriera artistica del gruppo è continuata con A Monument to the Death of an Idea, album col quale la band ha cominciato a far parlare di sé, ma è con Evolution: Creatio Ex Nihilio che sono riusciti a ottenere un piccolo successo.
Dunque, che cosa abbiamo tra le mani? Life… And All It Entails è un album che non offre notevoli cambiamenti rispetto ai precedenti lavori ma che, per la strutturazione delle nuove idee, merita sicuramente di essere ascoltato. L’opener “This Aching Isolation”, il cui intro di synth sembra alludere ai suoni claustrofobici di Lustmord, parte subito con influenze chiarissime: Tool, Pain of Salvation e forse anche Dead Soul Tribe. Ciò che accomuna gli Enochian Theory con le band citate è l’approccio verso la struttura delle canzoni: ritornelli assenti quasi del tutto, variazioni vocali che devono molto a Maynard James Keenan e chitarre con distorsioni rock senza voler cadere in nessun estremismo sonoro. Queste ultime, insieme al contributo delle tastiere, ci rimandano ai King Crimson, mostri sacri del prog-rock. L’intero lavoro è un continuo susseguirsi di riferimenti molto chiari, anche se la band non si perde, per fortuna, in tributi inutili, per cui se siete alla ricerca di un gruppo la cui intenzione non è quella di rispettare degli schemi tradizionali, gli Enochian Theory potrebbero stupirvi. Stupore che comunque ha una durata limitata; una volta assimilato, l’intero disco si rivela una miscela di soluzioni già ricercate. L’interesse per Life…And All It Entails subisce un netto calo una volta superata la metà della durata del cd, precisamente da “For Your Gloy,Great Deceiver” noterete che la carne sul fuoco comincia a fare fumo. Se da un lato elogiamo gli Enochian Theory per aver ricreato un determinato sound genuino, dall’altro non si può non constatare come la band inglese sia penalizzata dalla facilità con la quale si rintracciano le numerose somiglianze con altri gruppi. Così un brano come “The Motives Of The Machine”, oltre ad avere un titolo molto a là Pink Floyd, diventa, sotto un ottica negativa, figlio di armonie pensate già dai Pain Of Salvation o addirittura dagli Anathema.
Tuttavia, se siete amanti delle sonorità citate in questa recensione e deciderete di dare una chance agli Enochian Theory, farete comunque un buon acquisto.
6.5