(Taxi Driver Records, 2014)
1.Awareness
2. The past became my future
3. Tormento
4. Drift away
5. Bowing to the mountain
6. So distant
Dalla Liguria questo terzetto capitanato da Fabio Cuomo Batterista, voce e mente degli Eremite pubblicano in questo 2014 denso di uscite Italiane di grande qualità All Things Merge Into One, secondo disco successore del loro debutto Dragonarius dell’anno scorso.
Le influenze e le sonorità di questo lavoro sono molteplici e variegate, è un disco sicuramente completo e maturo, rispetto al precedente molte cose sono cambiate e gran parte in meglio. Si è deciso di sperimentare molto di più, intense le componenti e le sonorità presenti, Doom e Psichedelia su tutte, molti acceleramenti in stile Black Metal, il lavoro precedente ne era quasi del tutto privo, e dosi massicce di momenti altamente ritmati intrecciati a trame dal gusto Progressive rendono estremamente varia ogni traccia. Il tutto è arricchito da inserti elettronici e pianoforte che creano ancor più pathos nell’ascoltatore, soprattutto quando subentrano quelle rare parti cantate che accompagnano e sembrano guidare durante l’ascolto.
Gli Eremite sono stati capaci di creare una bestia delle molte teste ma dal corpo unico, che quindi conduce questo strano e mastodontico animale e le sue appendici tutte nella medesima direzione, fondendo alla perfezione le varie influenze che risultano perfettamente amalgamate tra loro, un estro creativo veramente di prim’ordine, è difficilissimo riuscire a unire e far convivere tutti questi elementi che per quanto non siano tra loro imprescindibili creare delle forzature è cosa semplice e controproducente. L’unica nota dolente è una produzione un po’ strana, se così vogliamo definirla e che non rende giustizia al lavoro come dovrebbe: Ci sono momenti, disseminati un po’ in tutti i 36 minuti di All Things Merge Into One in cui il suono generale sembra andare in leggera saturazione e quindi un po’ il tutto si sporca, soprattutto nei momenti più elettrici, ascoltando con attenzione e in cuffia, sembra in qualche rarissimo attimo si senta il suono dei piatti della batteria che magari è rientrato nei microfoni panoramici in sede di registrazione.
Il disco rimane comunque ottimo e consigliato, soprattutto per chi è alla ricerca di melodie non scontate e dal suono potente, con riff lenti e maestosi, acceleramenti inaspettati, belle atmosfere e momenti in cui il groove la fa da padrone. In pratica Gli Eremite ci regalano uno dei lavori più poliedrici del 2014 ma state tranquilli non parliamo di qualcosa di inascoltabile e o alla estrema e spesso noiosa ricerca della particolarità fine a se stessa. Adatto a molti condotti uditivi che non vogliono ascoltare le solite cose e che cercano qualcosa di diverso All Things Merge Into One è un lavoro in cui non manca proprio niente, eccetto lo snobismo, ma di questo non possiamo che ringraziarli.
7.5