(Agonia Records, 2015)
1. Soulless Upheaval
2. King of the Undesirables
3. Bad Dreams Come True
4. Hurt Yourself and the Ones You Love
5. Mislead the Snakes
6. Dread the Sundown
7. Swallow the Void
Nata come una one man band, i Forgotten Tomb nel giro di pochi anni sono diventati un gruppo vero e proprio, capitanato sempre dal fondatore Herr Morbid, indissolubile chitarrista e voce di questo quartetto che vanta quindici anni di attività e una produzione di sette dischi, compreso quello che prendiamo in esame oggi, che li ha portati a diventare una consolidata realtà del panorama metal nazionale e non.
Il sound di base è un black metal melodico dal suono pulito, che nel corso degli anni si è arricchito di varie contaminazioni, mescolatesi in maniera omogenea a creare un vero e proprio trademark riconducibile unicamente alla formazione nostrana. Le ritmiche nel tempo sono diventate sempre più attente al groove, rivelandosi una componente di primaria importanza, e allo stesso tempo i Forgotten Tomb hanno sviluppato un palpabile amore per il southern rock americano: il cambiamento si iniziava a sentire in maniera tangibile su …and Don’t Deliver Us from Evil, ma questo percorso continua in maniera molto più evidente nel nuovo Hurt Yourself and the Ones You Love. Non sono comunque scomparse le incursioni black metal più canoniche, mai mancate in nessun disco, concretizzate in riff tesi e una sezione ritmica che impazza in velocità, sempre mirate a non far perdere senso armonico e melodico alle varie canzoni che di media hanno buone durate. Nonostante la relativa lunghezza i brani mantengono una buona capacità di fissarsi in testa, sia dal punto di vista strumentale che vocale; è una caratteristica di cui bisogna tener conto perché rara, non è facile mantenere una grande orecchiabilità senza sacrificare pathos e potenza al risultato finale. Le atmosfere disperate e depresse sembrano aver lasciato un po’ di spazio a questa, se così vogliamo chiamarla, vitalità sudista, facendo così trapelare dal plumbeo cielo al quale siamo abituati qualche raggio di sole ad illuminare questa tomba dimenticata da tutti. Non scordiamoci però che è solo un’illusione data dalle ritmiche più groovy e dalle linee melodiche della voce, più musicali e incalzanti, che rendono il risultato finale più che buono ma sempre intriso di avvilita oscurità. Tutte le anime che compongono questo Hurt Yourself and the Ones You Love vanno a creare qualcosa di fresco e di ben più facile ascolto rispetto al passato.
I Nostri, grazie alla loro oggettiva bravura e ad un pizzico di ruffianeria, hanno creato un altro ottimo lavoro, adatto se non a tutti perlomeno a molti; sperando che non vengano troppo confusi e/o paragonati con i Glorior Belli, che hanno intrapreso un po’ prima di loro questa strada anfibia, non possiamo che invitarvi all’ascolto. Nonostante si riveli in linea con la tradizione di questa band, in Hurt Yourself and the Ones You Love qualcosa è cambiato e i cambiamenti, se ben fatti, sono sempre apprezzabili.
7.0