(PRC Music,D7i records,Doomsday Machine records, Noise Salvation, 2015)
1.Fuck the Facts – Downtrodden Initiate
2. Fuck the Facts – Skid Etiquette
3. Fuck the Facts – Soulless Gutty Works
4. Fuck the Facts – Back Pat(ch)
5. Fuck the Facts – Plus jamais
6. Fuck the Facts – Can’t Read, Won’t Read
7. Fuck the Facts – Raw Deal
8. Fuck the Facts – The Deafening Applause
9. Fuck the Facts – Nukestalgia
10. Fuck the Facts – Balance
11. Fuck the Facts – Thief (Warsore cover)
12. Fistfuck – Believe In…
13. Fistfuck – Consume, Consumed
14. Fistfuck – Corrupted Vultures, Sleeping Sheep
15. Fistfuck – Posigrind
16. Fistfuck – Scream for Screaming
17. Fistfuck – Another Nameless War
I canadesi Fuck the Facts sono ormai una istituzione del grindcore di un certo livello e di una certa intelligenza: in quindici anni di attività hanno prodotto una gran quantità di materiale, tra split, EP, live album e full-length. La formazione, se si esclude il chitarrista e fondatore Topon Das, è cambiata più volte ma la band non si è mai fermata e oggi i Fuck The Facts vantano una discografia corposa che va ampiamente tenuta in considerazione. Questa volta ad accompagnarli troviamo i meno noti loro conterranei Fistfuck, stilisticamente affini, attivi dal 2004 e in posssso anch’essi di un buon bagaglio di esperienza alle spalle.
Possiamo ben dire che gli apripista di questo split fanno un grindcore d’autore, brutale ma particolareggiato, che sicuramente non lascia spazio a momenti di noia. Questa volta subiamo un assalto sonoro ancora più diretto del solito, concretizzato in canzoni estremamente brevi che non danno molto spazio a tempi lenti; la velocità la fa da padrone, con pochissime divagazioni noise e storture nei tempi e nei ritmi, cosa alquanto strana per una band caratterizzata da una grande tecnica e da una propensione alla digressione compositiva. Tirando le somme chitarre, voci e sezione ritmica lavorano come i tendini, i nervi e i muscoli di un enorme toro nero che sbuffa, sbava e solleva grandi quantità di polvere con i propri zoccoli, impedendoci di fuggire da questa carica animalesca di undici tracce segnate dall’ormai riconoscibile stile Fuck the Facts.
I Fistfuck proseguono il discorso seguendo a modo loro lo stesso filo logico dei loro connazionali, rivelandosi diretti, cazzuti e veloci, con una vena punk sicuramente più marcata che rende molto più classico il loro stile. Nessuna dissonanza, tante martellate ma tutte dritte, una sola grande macina che frantuma le ossa in maniera rapida e rumorosa. Non peccando di superbia ma nemmeno distinguendosi per originalità i Fistfuck ma fanno il loro lavoro bene senza perdere mai dai vista l’obbiettivo di questo split.
Il Canada ci regala una doppietta grindcore di qualità, lo split segue una linea comune distinguendo un sound più particolare e accoppiandolo ad uno ben più basilare che comunque non stona, proprio perché ben fatto. Le due band sono giustamente allineate e unite da un evidente filo conduttore. Ad entrambe riesce benissimo il compito di annichilirci.
7.0