Il 15 Agosto suonano sul palco del MAV Festival gli Hate, band death metal nata nel 1990. Sul palco indossano un face-paiting tradizionale e Adam, il fondatore e unico membro originario rimasto, non manca di dedicare un pezzo al bassista scomparso pochi mesi fa proprio durante un tour. Il frontman, nonostante fosse tardi e fosse ormai sulla via per il Bed & Breakfast, mi concede una piacevolissima chiacchiera che spazia tra musica e storia di Varsavia.
Sei l’unico membro fondatore rimasto e suoni dal 1990, come sei cambiato come uomo e come autore di musica?
Sai, quando viaggi e suoni molto e ami la musica, inevitabilmente la tua mente cambia e ti rendi conto di ciò che fai sempre di più e che sei sempre più vicino al tuo obiettivo. Quando iniziai ero giovane e ora ho 48 anni e sono molto più conscio di quello che facevo e che faccio, ho finalmente i musicisti giusti che suonano con me, un vero team molto valido e motivato.
Solarflesh, il vostro ultimo disco è uscito a Febbraio di quest’anno, cosa ti rende fiero di questo disco?
Solarflesh è un buon album, non perfetto, non ben prodotto, registrato un pochino in fretta forse, ma spontaneo… ed è così che lo volevo, molto grezzo, come se stessimo registrando in presa diretta in sala prove, sono molto soddisfatto del risultato.
E poi ci piacciono il death e il black, mischiato con un po’ di rock e anche roba orientale e persino un po’ di industrial. Amiamo avere prospettive ampie e non limitarci in alcun modo, avere il nostro stile insomma.
Avete già qualche idea per un nuovo lavoro?
[Mi fa un gran sorriso] Abbiamo quattro pezzi già scritti, sarà un lavoro diverso, più monumentale ed epico ma sempre estremo..solo più elaborato. Non vogliamo tuttavia avere fretta, stiamo promuovendo Solarflesh e siamo molto contenti di questo disco in questo momento.
Sono stata a Varsavia un paio di anni fa, la periferia mi è sembrata molto simile a qualunque altra città europea, forse troppo globalizzata.. Tu cosa ne pensi?
Bisogna sicuramente vederla con qualcuno che abità lì, perché c’è una città nascosta che solo una persona locale ti può far vedere. E’ l’unica città d’Europa ad essere così vicina ad un parco nazionale ed è molto tradizionale, ama le sue radici, la gente ama la propria identità. Durante la Seconda Guerra Mondiale i cittadini di Varsavia hanno difeso con i denti il proprio territorio, purtroppo persero e la città fu rasa al suolo e fu ricostruita guardando le foto e i dipinti, ti immagini? Molti della mia famiglia sono morti in quella guerra ed è un bagaglio pesante che tutti noi ci portiamo appresso.
Non ne parlate nei testi, come molti altri gruppi death hanno fatto, perché?
Perché è qualcosa di troppo sacro per me, un argomento troppo serio. Pensa che ogni 1 Agosto alle 5 del pomeriggio qualunque persona in strada nel traffico o in qualsiasi negozio di Varsavia si ferma per ricordare quello che è accaduto. E’ incredibile, ma tutt’ora sentiamo il peso della storia e speriamo che la pace perduri ancora e che cose del genere non accadano più.